Approdato al Bari, il classe ’98 Michael Folorunsho (italo nigeriano prodotto del vivaio biancoceleste) ha rilasciato, ai canali ufficiali del club biancorosso, un’intervista nella quale si è raccontato dai primi passi fino al settore giovanile della Lazio. Queste le sue parole: “Ho iniziato a giocare nei campetti della periferia romana. Mio fratello è più grande e spesso mi univo a lui e ai suoi amici. Così ho iniziato a muovere i miei primi passi. Quindi i nostri genitori ci hanno iscritti a scuola calcio e da lì è gradualmente partito il mio percorso. In una finale contro l’Ostia Mare, ricordo che il mister venne da me riferendomi che alcuni osservatori della Lazio sarebbero venuti a visionarmi. Ero al settimo cielo, sono partito in prova con gli Allievi Nazionali e tutto è andato per il meglio. La Lazio è tutto per me e per la mia famiglia: io sono cresciuto con il mito di Di Canio e ricordo quando andavo allo stadio e rimanevo incantato dalle sue magie. Sono nato a Roma e sono da sempre tifoso biancoceleste. Non a caso la convocazione in prima squadra a San Siro, contro l’Inter in Coppa Italia, è uno dei momenti più felici della mia vita.
Quando è arrivata la chiamata del Bari ero molto felice: per me è una grande opportunità. Vedere uno stadio come il San Nicola che esplode in quella maniera fa venire i brividi. Questa chiamata del Bari ha significato tanto per me, specie dopo due anni in crescendo al Francavilla durante i quali ho capito che probabilmente avrei davvero potuto fare il calciatore. In realtà pensavo che passare dalla Primavera alla C sarebbe stato facile, invece inizialmente ho fatto davvero fatica, giocare con i grandi è tutto un altro calcio”