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Lotito: “Bisogna creare senso di appartenenza e lazialità. De Rossi ha meritato i miei complimenti”

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Claudio Lotito è intervenuto all’iniziativa “Il Pallone Bucato – Il Fallimento del calcio italiano”, organizzata dall’Associazione Fare, insieme a Pino Wilson e Riccardo Viola. Il presidente della Lazio ha ripercosso alcune tappe salienti della sua gestione.

“Quando sono entrato in questo mondo, nel 2004, c’era una concezione del presidente come padrone. Tutti pensavano che risanare la Lazio fosse impossibile. Io sono il proprietario, è vero, ma ho l’obbligo di preservare un patrimonio simbolico e affettivo che è di tutti. Si deve creare senso di appartenenza, di lazialità”. Così sentenziò Lotito.

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“Avevamo fatto una legge perfetta, che includeva la legge di compensazione: se investo 100 milioni ne devo avere indietro 100. Ora è tutto più lento, bisogna creare un sistema polifunzionale nel calcio. Si deve creare una struttura aperta h24, 365 giorni all’anno, con attività che possano creare risorse per il club”.

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“Stavo nella pancia dello stadio a vedere le trasmissioni. Sullo schermo ecco De Rossi che, in modo encomiabile, dice una cosa: “Questa non è più la Lazio dei Filippini, la Lazio è più forte di noi sia individualmente che collettivamente”. Sono uscito, ho incontrato De Rossi e gli ho fatto i miei complimenti per la sportività. Il calcio è così, si è avversari sul campo, non si è nemici”.

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