Quella scesa in campo contro il Milan, è la Lazio che tutti si aspettavano di vedere. Anche contro il Chievo. Infatti sarebbe bastato il giusto piglio (quello messo ieri sera) per battere gli ultimi in classifica e provare così a qualificarsi per la Champions andando a -1 dal Milan che come abbiamo visto, non si trova in un gran momento. Già, la Lazio ieri sera ha dominato il match a San Siro. Una squadra sicura di sé, ordinata, bella, compatta, insomma, una squadra. Concisi in difesa e veloci in attacco.
La partita è finita 0-1 ma sarebbe potuta finire anche con 3-4 di scarto se gli attaccanti sulla propria strada non avessero incontrato Reina, il migliore in campo del Milan. Fin dal fischio d’inizio non si è avuto un singolo dubbio. La finale sarebbe stata laziale. I tre in difesa sono stati impeccabili, non hanno concesso nulla. Piatek il pum pum milanista non ha toccato palla (sicuri abbia giocato?), l’unico tiro è avvenuto nel primo tempo da un’azione di rimpalli con Calabria. Il centrocampo nonostante abbia perso Milinkovic dopo 12 minuti ha controllato e legato il gioco correndo in difesa e ripartendo all’attacco in contropiede. Luis Alberto si è sacrificato moltissimo, non solo ha provato più volte la conclusione in porta, sempre ribattuta, ma ha rincorso ogni singolo avversario per non farlo avanzare, ha tenuto il suo connazionale Suso molto più rapido di lui.
L’attacco ha creato moltissime occasioni da gol. Poi per via della bravura di Reina e qualche azione mancata da Immobile-Correa sono riusciti a portare a casa solo un gol, però l’unico gol che serviva per la finale di Coppa Italia. L’azione del gol è stata strepitosa. Ripartenza da calcio d’angolo avversario, Lulic la passa a Immobile che porta palla per tutto il campo in velocità finché non vede arrivare Correa. A a quel punto gli serve un assist al bacio e l’argentino imbuca la palla con una puntata che finisce sotto le gambe di Reina, che questa volta non può nulla. 0-1 e tutti in finale.
P
erché è questa la Lazio che ci piace. L’esultanza dopo il gol, uniti e compatti, perché la Lazio è amore e voglia di lottare. Non quella vista contro il Chievo, senza testa e senza gambe. Ci vediamo il 15 maggio per la finale, che Bakayoko e Kessie vedranno dal proprio divano!