All’indomani dall’eliminazione in Europa League, è dura parlare di Lazio. Ma bisogna farlo ed aprire gli occhi per capire i veri problemi della squadra
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scire contro il Siviglia ci può stare, ma non in questo modo. La Lazio in 180 minnuti non è riuscita a siglare neanche un gol, nonostante le varie occasioni create e le opportunità avute. Ma l’eliminazione di ieri sera è solamente la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Parliamoci chiaro: in giro, tra tifosi e calciatori, si è sempre vista questa competizione come un peso e questo è un gravissimo errore. Ciò denota mancanza di mentalità da grande squadra, vogliosa di ottenere grandi risultati a livello europeo, mancanza di ambizione, ma anche un grande controsenso. Come pensare di poter partecipare alla Champions League se non si è in grado di reggere l’Europa League, competizione nettamente inferiore di blasone?
Ma Siviglia Lazio ci ha fatto capire anche un’altra cosa: ha portato a galla i molti limiti di questa squadra: calciatori non all’altezza per giocare a questi livelli, il solito salto di qualità non riuscito, lo sgretolarsi alla prima difficoltà. Sono questi i reali problemi della Lazio di Inzaghi, allenatore che, nonostante un capitale umano non di altissimo livello a disposizione, sta compiendo miracoli. Vogliamo parlare dei vari Patric, Marusic, Caicedo, Lulic, si anche lui ormai troppo avanti con l’età.
I più si appelleranno ai tanti infortuni, ed è vero che ci hanno penalizzato. Ma vi rispondo così: come mai siamo l’unico club che ogni anno a metà stagione è martoriata dagli infortuni? Evidentemente c’è qualche intoppo nella preparazione o delle alcune nel gestire gli infortuni. Domande e problemi che ci portiamo dietro da anni e che condizionano, in negativo, il finale di stagione della squadra.
Noi amiamo la Lazio, ma allo stesso tempo siamo arrabbiati nel vedere sempre situazioni negative che si ripetono all’infinito. E’ tempo di risorgere, è tempo di reagire, è tempo di investire e coprare i campioni veri con la C maiuscola. Forza Lazio.