Che Inzaghi stia facendo miracoli da quando si è seduto sulla panchina della Lazio nessuno lo nega. Ma ultimamente ci ha messo del suo per rendere questa squadra una Ferrari ingolfata
Sono il primo sostenitore di mister Inzaghi e faccio questa premessa per evitare equivoci o di essere etichettato “nemico” dell’allenatore. Il mister da quando è arrivato ci ha deliziato con il suo gioco, le sue idee innovative e il suo coraggio di lanciare tanti giovani. E tutto ciò ha portato alla conquista della Supercoppa Italiana. Ma quest’anno il giocattolo sembra essersi inceppato. Non rotto, perchè c’è margine di recupero e di riscatto, in fondo siamo ancora a dicembre. Ma urge invertire la rotta ed essere coraggiosi nelle scelte. “Siamo una Ferrari ingolfata“, questo il messaggio di Lotito al mister, nella conferenza stampa di giovedì. Ma serve, metaforicamente, che Inzaghi diventi il suo Vettel e la guidi in maniera migliore.
SERVE IL CORAGGIO DI CAMBIARE E DI INVERTIRE LE GERARCHIE
Cosa chiedo a Simone Inzaghi? Di tornare ad essere coraggioso, come quando lanciò Strakosha a San Siro contro il Milan, ignorando Vargic. Oppure come quando decise di lasciare fuori Keita a poche ore dalla finale di Supercoppa contro la Juventus con decisione di cambiare modulo dal 4-3-3 al 3-5-1-1 lanciando Luis Alberto. Ora serve capire se Strakosha è davvero il portiere che serve alla Lazio, perchè non avere il coraggio di provare Guerrieri? Poi decidere una volta su tutte su Milinkovic. Avere il coraggio di fargli fare panchina come accaduto a Luis Alberto, magari lanciando Berisha, acquistato e tanto voluto, ma impiegato con il contagocce. Poi, perchè non cambiare modulo, visto che i pregi sono stati acciuffati con la difesa a 4 e non con la difesa a 3? Caro Simone, è ora delle scelte, è ora di tornare ad essere coraggiosi e non guardare in faccia a nessuno. Sei il nostro Vettel, porta questa Ferrari a raggiungere i traguardi che gli competono.
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