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ROMA In ritardo il bando per la pulizia dei tombini: le ultime

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ROMA In ritardo il bando per la pulizia dei tombini: le ultime, dopo il nubifragio di stanotte.

ROMA In ritardo il bando per la pulizia dei tombini. E’ questa l’unica risposta che si può dare ai romani dopo il nubifragio di questa notte. Neanche 24 ore dopo, in molti si interrogano sulle cause dell’evento che ha mandato in tilt la città. Evento certamente eccezionale, vista la quantità straordinaria di pioggia e grandine caduta in pochi minuti. Ma sui disagi ha influito anche la mancata pulizia dei tombini. Su questo fronte, nulla sembra cambiato dall’era di Ignazio Marino. Che Virginia Raggi, allora consigliera d’opposizione, sfotteva senza troppe remore.

Ieri diceva ‘Domani piove, gonfiate i gommoni’, e oggi cosa fa?“: la domanda nasce spontanea. Molti infatti i dubbi sull’operato dell’amministrazione in materia di pulizia di tombini, caditoie e bocche di lupo, infrastrutture minime e ordinarie per la ricezione delle acque piovane. Il bando per la pulizia dei tombini è stato pubblicato lo scorso 25 luglio. In ritardo, come si sottolineava già allora.

L

e gare pubbliche per l’assegnazione dei lavori, sbloccate dopo un primo stop dell’Anac, erano due. La prima riguardava le strade della Grande viabilità (800 chilometri di competenza del dipartimento Lavori pubblici), da 2 milioni e 400mila euro divisi in quattro lotti da 600mila. La seconda gli 8mila chilometri di viabilità secondaria in capo ai municipi da 1 milione e 400mila euro. Entrambi i bandi duravano un anno e venivano finanziati con fondi del Giubileo inutilizzati. Il termine ultimo per la presentazione delle offerte era fissato tra il 29 e il 31 agosto. Poi, tra apertura delle buste e assegnazione dei lavori da parte della commissione aggiudicatrice, ci sarebbero voluti come minimo due, tre mesi. Ma non si escludeva anche tra sei e otto. Fine settembre quindi, fuori tempo massimo per la stagione delle piogge.

Interpellato in merito, l’ufficio stampa dell’assessorato ai lavori pubblici qualche giorno fa ha dichiarato che il bando non è stato ancora assegnato. Nessuna azione specifica per la pulizia di tombini e caditoie. Di cui nel frattempo, assicura l’assessorato, pensano gli stessi operai che si occupano della manutenzione stradale ordinaria, sempre con gli accordi quadro.

A luglio il Comune aveva progettato un’altra gara, un unico lotto da 98mila euro. I tempi sarebbero stati più rapidi (sotto il milione si può infatti procedere con le offerte al massimo ribasso). E il tutto sarebbe stato assegnato sul Mepa, il Mercato elettronico della pubblica amministrazione, che scade il 4 agosto. Con affidamento entro a ottobre. Anche da questa nessuna notizia.

Non aiuta poi la situazione di quei quartieri di Roma, da Prima Porta al litorale di Ostia. Qui infatti gli impianti fognari non sono mai stati adeguati alla speculazione edilizia. E purtroppo non si può intervenire con bandi dell’ultimo minuto. Insomma, da Marino alla Raggi, la storia si ripete: le motivazioni (note) degli allagamenti, i danni, le misure, le scuse. Cambiano i colori politici, la situazione no.

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