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ROMA Frongia inguaia la Raggi su Marra: “Seppe del suo stipendio…”

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ROMA Frongia inguaia la Raggi su Marra: le dichiarazioni dell’Assessore capitolino

ROMA Frongia inguaia la Raggi su Marra. «La revoca della nomina di Marra senior? – le parole dell’ex vice sindaco, testimone in aula – Ritengo che ex post la sindaca abbia valutato negativamente questa nomina in relazione all’aumento della fascia stipendiale (20 mila euro l’anno, ndr)». Frongia ha poi aggiunto: «Credo che alla sindaca siano arrivate alcune informazioni successivamente a questa nomina. Forse è stato ritenuto troppo alto l’aumento». Dichiarazioni in contrasto con quanto messo a verbale dalla sindaca e che dunque sostengono l’accusa della Procura di Roma.

Il primo cittadino aveva affermato di aver deciso in totale autonomia, e non avrebbe potuto farlo se non avesse saputo dell’aumento di stipendio del fratello del suo ex braccio destro Raffaele. Almeno così la pensa l’ex vice sindaco, che poi aggiunge: «Alla sindaca spettava la decisione finale in relazione alla nomina di qualunque dirigente. Inevitabilmente finiva per accontentare qualcuno e scontentare altri dopo essersi confrontata con i vari assessori e presidenti di Municipio su promozioni e spostamenti. Io con la sindaca non ho mai parlato di Renato Marra». «Tra l’agosto e il settembre del 2016 – prosegue poi Frongia – i rapporti tra Raggi e Raffaele Marra e i miei con lo stesso Raffaele si erano un pò raffreddati quando sulla stampa uscirono le prime notizie sulla questione immobiliare (che costò l’arresto il 15 dicembre di quell’anno, ndr). Di questo raffreddamento lo stesso Raffaele ebbe modo di lamentarsi. Non c’era però alcuna tensione», ha poi concluso l’assessore allo Sport.

La sindaca della Capitale è accusata di falso documentale: secondo la Procura, mentì all’Anticorruzione del Comune di Roma sul caso di Renato Marra, fratello del suo ex braccio destro Raffaele. E che da vigile urbano graduato fu promosso a capo del dipartimento turismo del Comune, vedendo il proprio stipendio aumentato di 20 mila euro. All’Anac comunale, la sindaca definì il ruolo Marra sr. «di mera pedissequa esecuzione delle determinazioni da me assunte, senza alcuna partecipazione alle fasi istruttorie, di valutazione e decisionali». Una ricostruzione che il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il pm Francesco Dall’Olio ritengono in contrasto con le chat agli atti.

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