Il numero uno degli arbitri Rocchi sul derby di Roma e il Var ricorda alcune esperienze da direttore di gara.
Interviene il numero uno degli arbitri Gianluca Rocchi sul derby di Roma e il Var. Tecnologia che non manca mai di far storcere il naso e suscitare polemiche, figuriamoci in una sfida sentita come la stracittadina. Intervistato da ‘La Repubblica’, Rocchi dice la sua, ricordando alcune esperienze da direttore di gara: “Questo strumento è un vantaggio, aiuta a correggere gli errori. Se lo vedi come un muro, lo usi male. Nei raduni ci diciamo sempre che il Var non deve essere amico dell’arbitro: se gli vuoi bene, rischi inconsciamente di non volergli far fare una figuraccia e non correggi un errore che potrebbe salvargli la partita. Dopo aver preso la decisione, il direttore di gara deve aprire la mente e chiedersi: ho sbagliato? Se no rischi di convincere il tuo collega al Var che hai ragione tu e lo porti in errore“.
“Ho fatto quattro derby di Roma col cappio al collo, stavo tre notti sveglio: prima, durante e dopo. Gli ultimi due invece, col Var, me li sono goduti. Non c’è arbitro che possa essere contrario”.
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