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Tifosi polacchi disordini ma tutti liberi. I laziali per molto meno buttati in carcere…

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Tifosi polacchi disordini in quel di Bologna per la partita di Nations League con l’Italia: per loro però nessuna pena, sono tutti liberi. I laziali per molto meno hanno invece subito un trattamento al limite della violazione dei diritti umani a Varsavia.

Scene davvero da sottolineare in negativo a Bologna: protagonisti i supporters della Polonia al seguito della squadra per la gara contro l’Italia. Tifosi polacchi disordini ma tutti liberi. La cronaca infatti parla di oltre cento sostenitori schedati perché volevano entrare senza biglietto. Ma non solo: cortei non autorizzati bloccati, di risse sventate e di striscioni sequestrati con frasi discriminatorie. Poi risse e tensioni alla stazione ferroviaria, dove una ventina di polacchi stava cercando di salire su un treno pur non avendo il biglietto. Eppure nessuna conseguenza per questi tifosi che sono tutti liberi pur avendo creato tensioni nel capoluogo emiliano.

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AI LAZIALI SORTE BEN DIVERSA

Successe di tutto invece ai laziali in terra polacca durante la trasferta di Europa League a Varsavia del 2013. Il bilancio fu di 149 tifosi fermati, tra cui anche donne e minori, ammanettati in strada e arrestati. La polizia in quel caso giustificò la repressione con 4/5 supporters sorpresi a tirare delle bottigliette ai blindati della polizia, per protestare per altri 17 fermi di laziali, della notte precedente. Un motivo tutt’altro che sufficiente per arrestare delle persone. Alcuni furono liberati solo dopo aver pagato una lauta cauzione. Altri invece passarono il Natale in cella lontano dai propri cari. Una situazione al limite del paradossale che fa ancora pensare. Alla luce poi di quello che è accaduto a Bologna ancor di più…

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