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ROMA Sequestrata discarica abusiva: gestione illecita rifiuti

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  • ROMA Sequestrata discarica abusiva per gestione illecita rifiuti. I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico e del Nucleo Investigativo del Gruppo Forestale di Roma hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo della società E. Giovi srl. Sequestro disposto dal gip del Tribunale di Roma, a seguito delle attività investigative coordinate dalla Procura Repubblica – Dda Roma.

ROMA Sequestrata discarica abusiva per gestione illecita rifiuti. I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico e del Nucleo Investigativo del Gruppo Forestale di Roma hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo della società E. Giovi srl. Sequestro disposto dal gip del Tribunale di Roma, a seguito delle attività investigative coordinate dalla Procura Repubblica – Dda Roma.

ROMA Sequestrata discarica abusiva per gestione illecita rifiuti. L’attività investigativa dei militari del Noe con il supporto dei Carabinieri Forestali ha ricostruito una importante attività di gestione illecita di rifiuti costituiti da percolato di discarica. Materiale che la E. Giovi, gestore della grande discarica di Malagrotta, avrebbe dovuto raccogliere e inviare a trattamento in impianti esterni.

L

a rimozione del percolato (derivante dalla liscivazione dei rifiuti abbancati e dalle precipitazioni meteoriche che vi si mescolano) è una operazione necessaria e imposta dalla normativa di settore per impedire la contaminazione dell’ambiente. Tale rifiuto non può essere destinato a discariche per rifiuti solidi urbani come Malagrotta e deve essere oggetto di specifici trattamenti in impianti autorizzati. La lunga indagine ha permesso di accertare che il percolato prodottosi negli anni veniva lasciato a saturare i rifiuti nella discarica raggiungendo, in alcuni punti, anche l’80% dei rifiuti abbancati.

Il tutto per evitare di sostenere le spese per la corretta gestione del percolato. I consulenti della Procura hanno quantificato il quantitativo di rifiuti oggetto di traffico illecito e, da questi, calcolato l’ingiusto profitto in quasi duecento milioni di euro. Al fine di garantire tale cifra per il proseguo del procedimento penale è stata messa sotto sequestro l’azienda, i beni e il patrimonio degli indagati. L’azienda è stata affidata per la Custodia Giudiziaria al Commissario Prefettizio, dott. Luigi Palumbo, al quale spetta anche il compito di avviare la corretta gestione ambientale della discarica nella sua fase post-operativa.

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