L’elezione di Sandro Pertini. Il Presidente della Repubblica Giovanni Leone, il 15 giugno 1978, tramite un messaggio televisivo annuncia agli italiani le sue dimissioni con effetto immediato. Dopo di ciò la parola d’ordine tra i partiti è che il nuovo candidato dovesse essere al di sopra di ogni sospetto. In seno alla Democrazia Cristiana le correnti del partito arrivano divise all’appuntamento.
L’ELEZIONE DI SANDRO PERTINI
I nomi che circolano sono quelli di Giulio Andreotti, Amintore Fanfani, Guido Gonella e Benigno Zaccagnini. Il Partito Socialista propone Norberto Bobbio, Francesco De Martino, Antonio Giolitti e Giuliano Vassalli. I comunisti solo Giorgio Amendola. Sandro Pertini è solo il presidente che tutti vorrebbero ma che nessuno osa pronunciare. A suo sfavore la questione anagrafica ritenuta per tanti un difetto: 82 anni. Ma, nonostante l’età, un tipo duro che nella vita aveva superato mille difficoltà. Dopo le prime tre votazioni, nelle quali i partiti votano i rispettivi candidati di bandiera, sabato 1 luglio la DC comincia ad astenersi.
L’ACCORDO
Il 2, Bettino Craxi, convoca una conferenza stampa per comunicare alla stampa che il PSI intende candidare Sandro Pertini in quanto: “Figura eminente della democrazia repubblicana la cui vita politica si è sempre identificata con lotte per la libertà e per la emancipazione sociale delle classi lavoratrici del nostro Paese”. Dopo estenuanti trattative Zaccagnini comunica che la DC non ha nulla in contrario a votare per Pertini:“La Direzione centrale del partito ha ribadito con forza l’esigenza di pervenire a una solida candidatura dell’area laico-socialista”. E così il 7 luglio 1978, al sedicesimo scrutinio, Sandro Pertini viene eletto Presidente della Repubblica con 832 voti (record assoluto).
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