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SERIE A L’arbitro Claudio Gavillucci fa ricorso contro l’AIA

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SERIE A L’arbitro Claudio Gavillucci fa ricorso contro l’AIA. Assenza di trasparenza, imparzialità e mancanza di piena autonomia. Questi i punti cardine del ricorso con istanza cautelare di immediata riammissione presentato dall’arbitro Claudio Gavillucci attraverso lo Studio Legale Associato Iazzetta e Ciotti di Latina.

L’ARBITRO CLAUDIO GAVILLUCCI FA RICORSO CONTRO L’AIA

Per la precisione contro la dismissione decisa dal Comitato Nazionale dell’AIA con delibera del 30 giugno 2018, stagione sportiva 2018/2019, nella quale, spiegano i legali, si fa riferimento in maniera generica a “motivate valutazioni tecniche”. L’arbitro pontino si rivolge al Tribunale Federale Nazionale chiedendo la riammissione immediata negli organici arbitrali di serie A facendo leva sui principi e sulle critiche già avanzate nella famosa “sentenza Greco”. Il provvedimento del 9 ottobre 2017 emesso dal Tribunale Federale Nazionale a firma del presidente Cesare Mastrocola che annullò la dismissione subita dall’arbitro Giovanni Greco riammettendolo nel proprio ruolo. Una sentenza che contestava all’Associazione Italiana Arbitri la violazione dei principi di trasparenza, imparzialità e terzietà. Dopo tale provvedimento l’AIA, prosegue il pool di avvocati, “ha volutamente ignorato le indicazioni critiche chiaramente espresse dal Tribunale Federale continuando ad adottare delibere che non rispondono ai principi ivi indicati, indispensabili per l’adozione di provvedimenti relativi alle valutazioni tecniche degli arbitri associati”.

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IL RICORSO DI GAVILLUCCI

Nel ricorso presentato Gavillucci sottolinea diversi punti oscuri: “La non corretta applicazione del regolamento e una non chiara e intellegibile valutazione del suo operato. Dalla mancata applicazione delle norme relative al numero di arbitri annualmente dismessi, all’assenza di comunicazioni, fino alla mancata conoscenza di graduatorie e dei singoli voti”. Questo uno dei passi fondamentali del ricorso depositato: “… l’aver proceduto a una riduzione dell’organico, con ben quattro dismissioni, contrariamente a quanto fatto negli anni passati e in difformità di quanto previsto dalle norme (art. 15 commi 1 e 2), che hanno sempre previsto due sole dismissioni, e in assenza di adeguate motivazioni, senza peraltro che tale decisione fosse previamente conosciuta/o conoscibile, dunque trasparente, e attuata in un momento di parità di valutazioni, individuabile solo all’inizio della stagione sportiva, dunque in assenza di imparzialità, comporta la assoluta illegittimità del provvedimento assunto e oggi impugnato”. In vista del raduno della CAN A di Sportilia in programma il prossimo 27 luglio 2018 l’arbitro Gavillucci ha presentato istanza di sospensione d’urgenza del provvedimento e immediata convocazione al raduno, che gli consentirebbe di iniziare la nuova stagione al pari degli altri colleghi giudici di gara.

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