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Bizzarri sulla Lazio e i suoi portieri: “Nell’undici è tra le migliori”



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Albano Bizzarri sulla Lazio e i suoi portieri. Intervenuto ai microfoni l’ex giocatore biancoceleste ha rilasciato un’intervista dove ha parlato a lungo dei capitolini.

ALBANO BIZZARRI SULLA LAZIO E I SUOI PORTIERI A RADIOSEI

“I primi due anni in biancoceleste sono stati difficili perché mi sono infortunato dopo 3-4 mesi e per rientrare ne ho dovuti aspettare 6. Al rientro, c’era Reja in panchina, mi sono ritrovato terzo. Quando arrivò Marchetti ho trovato più spazio. Ero il suo secondo e mi facevo trovare pronto. Mi sono sempre allenato con professionalità e massimo rispetto per chi avevo davanti. Questo mi ha permesso di essere sempre in forma e di lasciare un ottimo ricordo nella gente. Un ritorno alla Lazio? Lo scorso anno non ho avuto nessun contatto. Quando giochiamo contro saluto tutti i dirigenti e i miei ex compagni, ma non abbiamo mai trattato per un ritorno. La squadra oggi è molto più forte di quella di sei anni fa. Ha giocatori con grandi margini di miglioramento e può lottare con le grandi. Quest’anno la Champions è stata fallita per poco, ma la squadra biancoceleste ha un grande futuro e costruirà una rosa che la farà stare in alto per molto tempo. È una squadra difficile da migliorare, si può operare sulla rosa ma nell’undici è all’altezza delle migliori”.

SU STRAKOSHA

“Il portiere albanese in Serie B non si era comportato molto bene. Ma alla Lazio è cresciuto tanto e sta maturando in fretta. Ha un grande allenatore come Grigioni che gli ha insegnato tanto, ma è in continua fase di crescita. Con Grigioni e Peruzzi ha gente a cui chiedere consigli. È anche merito suo che è riuscito a inserirsi in una squadra molto solida facendo molto molto bene. Il ruolo del portiere è molto delicato. Basta guardare a grandi come De Gea e Neuer che non hanno fatto un grande Mondiale. L’importante è ridurre sempre il margine d’errore, è questo il vero segreto”.

SU PROTO

“Non lo conosco ma in genere quando si arriva dall’estero, non conoscendo compagni e lingua, si paga un po’ l’inserimento. Però una cosa è fare subito il primo, un’altra il secondo avendo il tempo di ambientarsi”.

SU MARCHETTI

“E’ un ragazzo serio, a Roma ha avuto un grande rendimento. Nell’ultimo periodo non faceva più parte dei piani del club biancoceleste. Ma è ovvio che passando tanti anni in un club si rimane molto legati. Si creano rapporti tra persone, amicizie. Io sono stato quattro anni a Roma e l’addio è stato difficile. Il momento più bello è stato certamente il 26 maggio. Un momento in cui ho giocato è stata una partita con l’Inter decisiva per l’Europa League e vinta per 3-1”.

SULLA PROSSIMA STAGIONE

“Fino a quando fisico e voglia di giocare sono le stesse farò di tutto per restare a certi livelli. Ho finito il contratto con l’Udinese e aspetto novità. Il Mondiale può allungare i tempi del mercato. Sono disponibile a tutto, non pretendo la titolarità, potrei rimanere in Italia o andare anche all’estero. Sono convinto di far bene nel calcio di un certo livello”.

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