L’opinione di Marino Bartoletti sull’Italia, sul Mondiale russo e sui media.
Il noto giornalista e conduttore televisivo Marino Bartoletti sull’Italia ai microfoni di Radiosei: “Mi piace questo Mondiale, lo sto seguendo da casa. Dopo quarant’anni e dieci Mondiali è la prima volta che non partecipo. Purtroppo l’assenza dell’Italia non si è sentita. Tutto sommato e stato un buon Mondiale. Sarebbe bello che la nostra assenza dopo le riflessioni fatte porti a qualcosa di positivo. La scelta di Mancini secondo me lo è. Bisogna costruire e ricostruire. Nel 1958 ero un bambino. Rimasi molto male per quell’unica e credevamo irripetibile mancata qualificazione. Sapete come reagì l’Italia? Investendo sulla cultura calcistica dando vita al centro tecnico di Coverciano. Dieci anni dopo vincemmo l’Europeo. Sarebbe bello che la cosa si ripeta. Come disse un grande poeta ‘dal diamante non nasce niente, dal letame nascono i fiori’. Credo che qualche fiorellino possa nascere”.
Poi si passa a parlare dei media: “Io ho due orgogli. Per la carta stampata è il Guerin Sportivo. In televisione invece è Quelli che il Calcio. Anche alla radio ho fatto cose a cui tengo moltissimo. Sembrava dovesse scomparire con l’arrivo delle tv, invece è sempre al passo con una modernità che forse neanche la televisione riesce a sostenere. Non posso dire di preferire uno o l’altro ezzo però quando sono in radio sono terribilmente a mio agio”.
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