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Palombi parla della sua stagione tra Lazio e Salernitana. Poi sul futuro…

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Il giovane attaccante biancoceleste Simone Palombi parla della sua stagione tra Roma e Salerno. Poi svela il suo obiettivo per il futuro.

Ha vissuto l’ultima annata tra Roma e Salerno. Ha assaporato la Serie A, ma anche subito alcune difficoltà nell’esperienza lontano da casa. Il giovane attaccante biancoceleste Simone Palombi parla della sua stagione e lo fa con aria soddisfatta. E soprattutto senza rimpianti, dopo aver dato il 100% sia in allenamento che in partita. Queste le sue parole ai microfoni di ‘Radio Incontro Olympia’: “Da parte mia c’è stato il massimo impegno, non tutti gli anni vanno come uno vorrebbe. Quella alla Salernitana è un’esperienza che mi farà crescere dal punto di vista caratteriale“.

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Sinceramente non mi aspettavo un epilogo del genere, anzi. Pensavo che la Lazio avrebbe chiuso il discorso qualificazione anche prima, già dalla partita contro l’Atalanta. Quando arrivi a fine stagione, dopo aver fatto più di 50 partite, penso che la stanchezza si sia fatta sentire. Il cammino che hanno fatto è stato praticamente perfetto, nessuno dava la Lazio così in alto, arrivare a un passo dall’obiettivo non può che essere motivo di miglioramento. Sono sicuro che anche il prossimo anno staremo lì a lottare per la Champions”.

I MESI IN BIANCOCELESTE

I primi sei mesi di questa stagione sono stati per me un grande orgoglio, il coronamento di un percorso lungo. È stato un periodo formativo sotto tutti i punti di vista, facevo parte di un gruppo che si è ritrovato a lottare per la Champions. Sono stati per me dei mesi formativi e spero che si possano ripetere. Sono gli episodi a fare la differenza nella carriera di un calciatore. Quello che ho fatto nella prima parte della stagione è stato un percorso giusto per un ragazzo al secondo anno da professionista, dopo che il primo lo aveva fatto in Serie B. Ringrazio sia il mister che la società per l’occasione che mi hanno concesso. L’esordio con la SPAL? È stata la chiusura di un cerchio. Quella partita è stata molto emozionante, fino alla rifinitura non sapevo se avrei giocato o meno. L’ho capito il giorno prima, infatti ho passato una nottata molto difficile, ero davvero emozionato”.

FUTURO

Ci sentiamo spesso sia col mister che con la società, ci siamo confrontati nei vari momenti della stagione. Ora siamo tutti in vacanza, poi ci sarà tutto il tempo per decidere il futuro. Il ritiro di Auronzo? È ancora presto per dirlo, se ne parlerà dopo le vacanze, per il momento penso a riposarmi. Mi sono preso 15 giorni in cui staccare, poi avrò modo di sentire tutti. Il mio obiettivo è quello di andare in ritiro e rimanere un altro anno. È questa la mia intenzione. Se le cose dovessero andare in un altro modo andrà bene lo stesso, il mio contratto comunque scade nel 2022”.

RUOLO E MODELLI

A Terni ho trovato il mio modulo ideale, con il trequartista e i due attaccanti. Anche perché io sono una seconda punta, se mi mettono a fare il 9 magari posso soffrire un po’ fisicamente. Ecco perché mi trovo bene accanto a un centravanti oppure spostato sull’esterno in un tridente. Sono queste le due posizioni che preferisco. Modello Immobile? Allenarmi con lui è stato un grande orgoglio. È un attaccante di lusso per la Serie A, ha una fame di gol che fa invidia a tutti. Cerco di rubargli qualche segreto. Spero di riuscire a fare un percorso come lui”.

LUIS ALBERTO

Io il primo anno non ho avuto modo di allenarmi con lui, ho fatto solo il ritiro. Quest’anno ho incontrato un calciatore fantastico, sicuramente al di sopra della media della Serie A, sono in molti a pensarla così. Ha trovato la sua consacrazione in quel modulo. Accanto a Immobile dà il suo meglio, se dovesse rimanere ci sarà da divertirsi. A mio parere dal punto di vista tecnico è un giocatore stellare. La Lazio può solo trarre beneficio da giocatori come lui, Milinkovic e Ciro”.

EX PRIMAVERA

È anche una questione di fortuna, di stagioni positive. L’importante è avere la forza di mettersi alle spalle i momenti negativi e ripartire. È normale che della nostra Primavera non arrivassero tutti e 22 i giocatori, non era facile prevedere chi ce l’avrebbe fatta. Guerrieri? Gli auguro di diventare il portiere titolare della Lazio perché ha delle qualità importanti, così come Strakosha che lo sta dimostrando. Poi c’è Murgia, un patito del lavoro. È ossessionato, cerca sempre di migliorarsi. Tutto quello che verrà lo valuteremo anno per anno, con i giovani bisogna fare così, l’importante è trovare la continuità”.

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