Miroslav Klose ricorda il suo esordio con la Nazionale Tedesca. Ai Mondiali del 2002 disputati in Corea e Giappone, dove fece la sua prima apparizione nel torneo Klose era un perfetto sconosciuto.
ESORDIO CON I BOTTI
A 24 anni compiuti per lui solo 62 presenze e 25 reti in Bundesliga. Poco per la media tedesca. E per questo i riflettori erano puntati su compagni più titolati di lui. In quella squadra giocavano ancora Oliver Bierhoff e Oliver Neuville. A rubare la scena però all’esordio della Germania fu proprio il debuttante Klose. Inarrestabile e, specialmente di testa, senza rivali. Una giornata incredibile. Tre gol all’Arabia Saudita e ogni volta la sua esultanza particolare, un salto mortale. Miroslav Klose ricorda il suo esordio con la Nazionale Tedesca: “Poteva sembrare pericoloso fare la capriola ma rischiavo di più quando mi abbracciava Jancker. Potevo morire soffocato”.
IL RICORDO DI MIRO
In Germania la gente era galvanizzata. Vero che davanti c’era l’Arabia Saudita ma mai (né prima né dopo) i tedeschi avevano vinto una partita dei Mondiali con otto gol di scarto sugli avversari. Da allora Klose ai Mondiali si è sempre esaltato. Dal 2002 al 2014 ha realizzato 16 reti. Nessuno nella storia della manifestazione ne ha segnati di più. L’ultimo lo ha messo a segno nella semifinale di quattro anni fa contro il Brasile vinta per 7-1. Tutto però è iniziato con quella tripletta all’Arabia Saudita: “Con il tempo parecchie cose le ho dimenticate ma di quel giorno, di quella gara, ricordo tutto. Anche il controllo anti-doping a fine partita. Non riuscivo a urinare, bevevo tantissimo ma niente. Quella notte mi sono venuti perfino i crampi allo stomaco. Il problema non era solo l’acqua bevuta ma anche la tensione prima della gara e l’attenzione mediatica dopo la tripletta. Per me, da matricola, troppe cose tutte assieme. Ricordo anche quanto mi avesse impegnato psicologicamente il portiere dell’Arabia Saudita. Ci fecero vedere video nei quali faceva parate disumane. Credevo fosse imbattibile poi invece ha preso quelle otto pere”.
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