Omicidio Sara Di Pietrantonio — Questa mattina al via il processo di appello per Vincenzo Paduano, che nel maggio 2016 strangolò e diede alla fiamme l’ex fidanzata
Omicidio Sara Di Pietrantonio — Questa mattina al via il processo di appello per Vincenzo Paduano, che nel maggio 2016 strangolò e diede alla fiamme l’ex fidanzata. A due anni di distanza dalla tragedia consumatasi il 28 maggio 2016 nei pressi del quartiere Magliana, l’ex guardia giurata si è presentato in tribunale fornendo dichiarazioni spontanee, tra le lacrime, alla Corte d’assise d’appello di Roma. “Sono un mostro, mi vergogno di quello che ho fatto e non merito la pace. Vorrei poter dare spiegazioni ma non ricordo nulla di quella sera. Non mi riconosco nella belva che ha ucciso Sara con tanta violenza, ma sono responsabile e merito di pagare”.
In primo grado Paduano era stato condannato all’ergastolo per omicidio volontario. Il tutto aggravato dalla premeditazione e da futili motivi. stalking, distruzione di cadavere, danneggiamento e incendio dell’automobile a bordo della quale viaggiava Sara Di Pietrantonio. Questa, poi, la risposta dell’accusa a margine del processo: “Paduano ha strangolato Sara per cinque minuti, avrebbe potuto recedere, ma non l’ha fatto. L’ha strangolata e poi bruciata. La sua condotta non è compatibile con la concessione delle attenuanti generiche. Per questo merita la conferma in appello della condanna all’ergastolo” ha dichiarato il pm Maria Gabriella Fazi.
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