In virtù dell’infortunio accorso a Ciro Immobile, Lazio Caicedo sarà il binomio che con tutta probabilità accompagnerà i biancocelesti nel finale di stagione
In virtù dell’infortunio accorso a Ciro Immobile, Lazio Caicedo sarà il binomio che con tutta probabilità accompagnerà i biancocelesti nel finale di stagione. Ancora l’ecuadoregno dunque, sempre contro l’Atalanta e ancora nel segno del destino. Sì, quel destino che lo vede arrivare in punta di piedi in una squadra che di qualità ne ha tante, soprattutto lì davanti. Una squadra che può vantare un bomber da 22 gol (stagione 2016-2017) nel precedente campionato. Rivestire il ruolo di vice-Immobile non è impresa facile e la fatica inizialmente si percepisce, tra qualche scampolo in Europa League e tante difficoltà di ambientamento.
Le cose però migliorano gradualmente. Prima la zampata decisiva a Marassi che consegna alla Lazio i 3 punti in pieno recupero, poi l’occasione. Occasione, questa, che nella fattispecie coincide con la squalifica dell’ex Borussia per l’ancora misterioso rosso rimediato contro il Torino nella gara di andata all’Olimpico. A Bergamo un’Atalanta inferocita attende i capitolini che rimontano il doppio svantaggio firmato Caldara-Ilicic con due prodezze di Milinkovic. Nella ripresa i nerazzurri si riportano avanti ancora con lo sloveno dal dischetto e qui entra in gioco Caicedo. Una partita, la sua, trascorsa a lottare su ogni pallone occupandosi del lavoro sporco e lavorando per la squadra. Quindi l’ingresso di Nani, la crescita di estro in fase offensiva e l’assist con il contagiri dell’ecuadoregno per il definitivo 3-3 di Luis Alberto a conclusione di una magistrale combinazione con il portoghese.
Da qui la consacrazione a beniamino dell’ambiente biancoceleste coincidente con la crescita di fiducia nei suoi confronti da parte di Inzaghi. Domenica con certezza toccherà di nuovo a lui partire dall’inizio contro la Dea. Nei prossimi giorni verranno valutate le condizioni di Immobile per capire chi sarà il terminale offensivo dei capitolini. Nel frattempo, spazio a Caicedo, che con sacrificio e generosità si è conquistato un posto nell’ambiente laziale.
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