Alberto Bollini e la Lazio, una storia fatta di tante vittorie e soddisfazioni con la squadra Primavera. Poi il salto nei professionisti, prima a Lecce e poi a Salerno alla corte di Lotito. L’allenatore si è raccontato ai microfoni di TuttoMercatoWeb.
Bollini, ex allenatore della Lazio Primavera e della Salernitana, ha parlato ai microfoni di TuttoMercatoWeb. E’ partito raccontando i suoi esordi: “Ho iniziato nel 1986, ho vinto con la Lazio ma sono arrivato secondo in parecchie circostanze: contro l’Atalanta di Pazzini e Montolivo in Coppa Italia, la finale Scudetto contro l’Inter di Balotelli, guadagnai la finale di Coppa Italia poi giocata da Simone Inzaghi nel 2014. Sul mio sito ci sono tutte le tappe della mia carriera. Ho allenato in Primavera 12 anni, in B sono arrivato solo l’anno scorso. In proporzione ci sta tutto”.
“KEITA SOPRA LA MEDIA…”
“Ci sono quelli con talento, fisicità e una provata sensibilità che non sentono il passaggio. Posso citare Keita Balde, della Lazio. Lo portammo subito su con Reja, perché aveva una tecnica in velocità superiore alla media e una personalità di un certo tipo. Non tutti hanno questa caratteristica mentale e serve il passaggio intermedio. Quando cedi un giovane in prestito in Serie C devono esserci delle situazioni consone al ragazzo, altrimenti rischia di perdersi e aspettare 4 o 5 anni prima di ritornare in A, se ci torna”.
INZAGHI
“Nel nostro percorso da allenatori credo sia importantissimo essere al posto giusto nel momento adatto. Lui è stato molto bravo nella gestione, ha entusiasmo e una società solida alle spalle, con le figure giuste nelle caselle tecniche. Poi l’allenatore fa emergere le proprie capacità”.
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