Laziochannel alla scoperta dei giovani atleti del calcio laziale. Oggi è la volta di Alessandro Finucci, attaccante classe ’01 in forza alla Vigor Perconti
Imprendibile per i difensori avversari e anche per i giornalisti. Corre forte, fortissimo, Alessandro Finucci, classe ’01 punta della Vigor Perconti che pochi riescono a prendere (anche al telefono).
Alessandro non è nemmeno maggiorenne ma è un giovane di spirito, dotato di tanta forza interiore. Simpatico e sincero, ci racconta la sua vita e la passione per il calcio. Tifoso della Lazio grazie a papà Marco, la punta della Vigor pratica calcio da quando era un pulcino. 9 anni alla Tor Tre Teste (che ringrazia), per poi iniziar
Un anno positivo quello che si sta concludendo. 18 reti realizzate e circa una dozzina di assist per questo attaccante veloce e dotato di un’ottima tecnica. “Con la Vigor Perconti ho subito sentito la fiducia della società e di tutto lo staff tecnico. Sono partito subito titolare e se non era per quell’infortunio al naso che mi ha fatto saltare quattro cinque gare, ho sempre giocato. Per questo vorrei ringraziare prima mister Miccio e poi mister Bellinati e il direttore sportivo Giannotta che hanno puntato subito sulle mie potenzialità.”
Quando gli chiediamo quale sia la giocata che preferisce lui ha pochi dubbi “Beh, diciamo che il doppio passo mi va a genio perché poi riesco spesso a saltare l’uomo andandomene via in velocità, anche se poi anche di testa ci provo spesso. Infatti con la rappresentativa ho staccato più alto di tutti ed è andata bene, mentre in campionato quest’anno ho sempre colpito la traversa. Che jella!”
Alessandro è un uomo d’attacco che ama anche giocare dietro, oppure esterno per poi accentrarsi. “L’importante è aiutare la squadra nel cercare la rete. Poi chi segna segna. Spesso osservo i movimenti di Dybala, un giocatore che mi piace tanto anche per il suo comportamento altamente sportivo, tipico dei veri campioni. Nella Lazio invece mi fa impazzire Milinkovic-Savic che reputo un ottimo centrocampista, senza poi calcolare George Best, un mito che non passerà mai di moda.”
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