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Rizzoli analizza l’andamento del Var: “16-18 errori in tutto. Il mani di Iago Falque?”

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Come sappiamo in questo campionato la Lazio non è andata molto d’accordo con il Var. Rizzoli analizza l’andamento del Var

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opo il successo di ieri la Lazio si trova al terzo posto agganciando la Roma che esce sconfitta all’Olimpico contro la Fiorentina. Sorpassata anche l’Inter dopo la sconfitta all’ora di pranzo. Rizzoli analizza l’andamento del Var e spiega due episodi della Lazio a Sky Sport

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“Esclusa questa giornata, in cui spero non ce ne siano stati, gli errori sono stati 16-18 in tutto il campionato”

Lazio – Torino: “Sul mani di Iago Falque il braccio è eccessivamente largo ed era una situazione sicuramente da far rivedere all’arbitro, per poterla giudicare con la Var. Poi non era detto che il rigore venisse concesso. Ne abbiamo parlato anche con gli allenatori, perché l’intento è quello di marcare e presidiare uno spazio quindi si parte dalla non punibilità, ma il braccio è troppo largo. L’espulsione di Immobile? È una situazione al limite, che era meglio non capitasse. Definirlo violento mi sembra non semplice, ma allo stesso tempo è la reazione che ti porta a fare questa lettura. È un gesto che non è riuscito a controllare”.

SASSUOLO LAZIO

Sul rigore poi concesso alla Lazio inizialmente l’arbitro non vede il tocco di mano di Peluso, pensa che l’abbia presa con il corpo. Il difensore non la tocca mai con il corpo, ho visto tutte le immagini della Var: il rallenty serve a verificare il punto di contatto preciso, se la palla sia finita o meno diretta sulla mano. Se lo si vede live per quanto il movimento del braccio sia consono, nel tentativo di prenderla con il tacco toglie il possesso all’avversario. Quindi è una situazione da rigore”.

Può sbagliare: “La tecnologia non ti rende infallibile, è impossibile. L’obiettivo è ridurre gli errori. Noi seguiamo un protocollo internazionale molto rigido, per eliminare il più possibile la discrezionalità delle situazioni. La tecnologia deve intervenire nelle situazioni chiave. Mettiamo che l’arbitro, comunicando con il VAR, dica ‘Per me il difensore tocca il pallone, non è rigore’ mentre il VAR replica ‘no, ti sei sbagliato, il pallone non lo tocca, vai a rivedere’, questo è l’esempio chiaro per cui si va a rivedere l’azione. Noi dobbiamo rifarci ad un protocollo internazionale, a livello mondiale. Anche noi siamo predisposti a far sì che il campo sia quello che valuta”

Su Juventus – Napoli: “Tutti sognano di arbitrare Juve-Napoli, ma non vi dirò neanche sotto tortura chi sarà”.

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