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LAZIO ROMA Il derby vissuto dalla Nord: il più grande spettacolo della Capitale

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LAZIO ROMA IL DERBY VISSUTO DALLA NORD!

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opo una settimana molto difficile per i tifosi della Lazio arriva il derby, una partita difficile contro una squadra nel pieno della forma fisica e mentale dopo la vittoria con il Barcellona. Già dalle 16.00 Ponte Milvio si colora di biancoceleste tra i cori e le birre dei tifosi laziali. Tanto il divertimento e lo sfottò verso i tifosi dell’altra sponda del Tevere, come giusto che sia in un derby capitolino. Presenti anche in buon numero i tifosi del West Ham, tornati a Roma per riaffermare il gemellaggio con la Curva Nord.

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L’INGRESSO ALL’OLIMPICO

Si entra nello Stadio e guardandosi attorno già si capisce la differenza tra noi e loro. Il nostro stile elegante contro il loro stile, indefinibile. Si alzano i primi cori di sfottò da una parte e dell’altra. Già durante il riscaldamento si apre la prima coreografia della Curva Nord, fatta per ricordare ai tifosi giallorossi il modo in cui sono nati: da una fusione, in Abruzzo e in una data indefinita. Lo stemma e i nomi delle squadre con cui la Roma è stata fusa vengono accompagnate da altri stendardi raffiguranti papere, scimmie, conigli, cani e bruchi che indossano sciarpe giallorossi.

LA SCENOGRAFIA

Vola Olimpia, la Curva Nord carica la squadra. Parte il So Già Du Ore e l’Olimpico canta a squarciagola con fierezza il proprio inno. La Curva Nord si tinge di cartoncini biancocelesti disegnando la data di nascita della Prima squadra della Capitale: il 1900. Ed ecco scendere giù una maestosa aquila, il simbolo dell’Impero Romano che padroneggia la scenografia laziale. Il testo della scenografia (Ciò che nasce puro più grande vivrà) viene ripreso da una canzone de La Compagnia dell’Anello: “Il Domani appartiene a noi”. Gli altri come al solito ammirano il panorama e provano a tener testa alla Curva Nord, con una “specie” di coreografia di cui ancora stiamo cercando di decifrare il significato. Obiettivamente non c’è paragone tra le due Curve.

LA PARTITA

Anche a livello sonoro non c’è partita tra una tifoseria e l’altra. La Nord asfalta la Sud senza se e senza ma. Durante la gara vengono alzati striscioni di sfottò da una parte e dall’altra. Amarezza per i gol mangiati dalla Lazio, ma sono stati altrettanti i sospiri di sollievo ai due legni giallorossi. La partita finisce, la Nord si colora di nuovo di biancoceleste con una spettacolare sciarpata, ancora una volta per dimostrare con fierezza quale sia l’unica squadra di Roma.

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