Dopo la prima pagina di stamane con scuse del direttore e l’intervento di Arturo Diaconale, anche la Curva Nord risponde al Tempo Diabolik tuona contro chi accusa i tifosi biancocelesti.
La Curva Nord risponde al Tempo Diabolik alias Fabrizio Piscitelli intervenuto ai microfoni di Radiosei: “Io cerco di mantenere la calma. L’ho già detto, per me questa storia (il tifoso del Liverpool in coma, ndr) finirà con una multa per la Roma o una partita a porte chiuse. Noi invece abbiamo pagato per degli striscioni contro Platini in Turchia: infatti ci chiusero lo stadio alla partita di ritorno. Per molto meno la Lazio è stata perseguitata. Per il fatto dei manichini si sono attivati antimafia, Le Iene, giornali di tutto il mondo. I giornali oggi dovrebbero mettere in prima pagina le condizioni di quell’uomo, fermo che non si sa come sono andate le cose e che c’è una famiglia che piange un parente e che ha già firmato per l’eutanasia. Non capisco perché finora non si è parlato di romanisti ma di romani e italiani, mentre oggi si è parlato di laziali. Tra un po’ la UEFA multerà direttamente noi (ride, ndr). Le figurine di Anna Frank? Il signor Malagò e tutti i presidenti delle altre squadre hanno detto la loro in quel caso”.
CASO TEMPO
“Sia chiaro, io sono un ultrà, in quella situazioni mi sono trovato duemila volte. Se oggi dico ai ragazzi di non fare queste cose è perché le ho fatte. Quei ragazzini adesso staranno piangendo dentro al carcere di Liverpool. Se ci permettiamo di dire la nostra è perché abbiamo delle esperienze. Noi stavamo con quelli del Liverpool nell’84, ci furono scontri, ma oggi non si può dire che mercoledì ci sarà un problema simile. Di’ piuttosto che arriveranno 5000 inglesi in una città che non sa neanche organizzare un concerto. Il Tempo è sempre stato un giornale obiettivo nei nostri confronti, quasi di parte visto che contro la Lazio c’è quasi un ordine dall’alto. Secondo me è in difficoltà anche il direttore, non ci sono scuse. Chi ha scritto l’articolo è una romanista riconosciuta, per me non è una professionista, non può fare la prima pagina di un giornale. Noi siamo contenti che a Liverpool ci fossero tifosi con bandiere inneggianti alla Lazio, come saremmo contenti se mercoledì tra di loro ci fossero bandiere biancocelesti. Se condizioni il clima di una città in questo modo è meglio che tu non faccia il giornalista, meglio che tu faccia altro”.
GEMELLAGGI
“Gemellaggi con il Liverpool? La Lazio è conosciuta in tutto il mondo per i suoi tifosi, per gli anni di Cragnotti e per gli ultimi anni in Europa. Il ritorno degli Irriducibili ha ricreato una certa situazione in Europa. I gemellaggi noi li abbiamo con West Ham, con l’Inter, con i bulgari (Levski Sofia, ndr). Tutti gli altri sono ammiratori. Noi siamo gemellati con il West Ham che con il Liverpool ha una non belligeranza. Se fossi stato libero mi avrebbero visto in curva con il Liverpool. I capi dei Reds dell’84 li conosco, ma questo non vuol dire che ci sarebbe stato un appuntamento per mettere a ferro e fuoco una città. Voglio sapere quindi da dove vengono fuori queste notizie, magari ora ci multeranno e ci chiuderanno la Curva. Quindici giorni fa si parlava delle dichiarazioni e delle testimonianze che in ambito di interrogatorio dovrebbero rimanere private, evidentemente le figurine raffiguranti Anna Frank o lo striscione contro Platini sono molto più gravi di mandare una persona in coma”.
A DIFESA DELLA LAZIO
“Io voglio difendere la Lazio, se non ci difendiamo da soli siamo soltanto un tiro a segno. Noi avremmo potuto essere già in Champions a quest’ora, non vogliono farci arrivare in Champions, è eclatante. Dopo certi fatti io avrei voluto far uscire la squadra dal campo, ce ne hanno rubate tante. Pensavano che la Lazio arrivasse più dietro, invece avanti ci deve stare chi non ha soldi e non dovrebbe neanche iscriversi alla Serie A. Noi quest’anno abbiamo vinto il campionato, riuscire ad arrivare quarti è come arrivare secondi. Mi auguro che domani con lo stesso clamore della prima pagina di oggi ci siano le scuse alla Lazio e ai tifosi laziali”.
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