Non è passato inosservato il bellissimo post su Facebook e allora la nostra redazione ha pensato bene di contattare Gabriele Paparelli, figlio dell’indimenticabile Vincenzo. Il tempo passa per tutti e allora ecco che domenica ha fatto esordio allo stadio Giulia, la figlia di Gabriele. Di padre in figlio, la Lazio è una fede immortale….
Allora Gabriele, raccontaci quanto sei stato emozionato nel scrivere quel post. “Tantissimo, talmente tanto che mi sono anche commosso. Avevo promesso a mia figlia di andare allo stadio con il cuginetto, mio suocero e altri amici, ma io non potevo esserci. Avevo la pelle d’oca e la sera, appena tornata a casa Giulia mi ha detto: “Ciao Papà, Forza Lazio Carica!”. Adesso gli si aperto un mondo e non vede l’ora di tornare allo stadio. Proprio domani compirà sei anni e domenica è stata la prima volta che si recava allo stadio per vedere una partita della Lazio.”
Tu, forse, più di noi hai un sentimento unico che ti stringe il cuore legandolo alla causa biancoceleste. In pochissime parole, per te che cosa è la Lazio? “In poche parole è difficile, ma ci provo. La Lazio è l’orgoglio di portare avanti il sentimento di mio papà.”
Parlando di calcio giocato, domenica è stata una bella partita non solo per tua figlia giusto? “Per me mio padre è lì in curva e pensa che domenica in curva sventolava anche una bandiera con il volto di papà. Capisci da te che emozioni: mia figlia, la bandiera in curva, la Lazio che vince, lo stadio pieno, la bella giornata. Insomma un mix di sensazioni uniche che ci rendono orgogliosi di questa squadra.”
In questo rush finale come la vedi la nostra Lazio? “Bene, se continuiamo cosi e con gli arbitri bravi come Orsato (arbitro di Lazio Samp), possiamo arrivare lontano. Una bella squadra che non molla mai, sembra che siano tifosi come noi, proprio dei laziali veri. Ricordando le parole di mio padre, sembra quella del’74: tutti uniti e motivati. Strepitosi!”