A due giorni dalla tragedia che ha turbato il calcio italiano, l’ex biancoceleste Guglielmo Stendardo ricorda Astori ai microfoni di Radio Incontro Olympia. Quindi un’analisi sull’utilizzo del Var
A due giorni dalla tragedia che ha turbato il calcio italiano, l’ex biancoceleste Guglielmo Stendardo ricorda Astori ai microfoni di Radio Incontro Olympia. Quindi un’analisi sull’utilizzo del Var. “Davide era un grande uomo oltre che gran calciatore. Era un vero esempio dentro e fuori dal campo. Da buon bergamasco amava andare in giro per la città, lo incontravo spesso fuori. Era un ragazzo estremamente semplice, non si è mai montato la testa e svolgeva il suo lavoro da serio professionista. La sua scomparsa ci ha sconvolti. Spesso si ha la tendenza a credere che i calciatori siano una sorta di supereroi, o comunque degli atleti difficilmente scalfibili. Non è così, i giocatori sono esseri umani e quanto è successo è la prova di quanto tutti noi siamo vulnerabili.
Var? In Lazio Juve sarebbe dovuto intervenire. A mio parere il rigore su Leiva non dato è piuttosto netto, dopotutto si tratta di un episodio che avrebbe potuto cambiare il match. A mio parere è una grossa svista, non certo la prima a sfavore dei biancocelesti in stagione. La Juve non ha praticamente mai tirato in porta fino al gol, il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto, poi Dybala ha risolto la gara con una giocata da campione e ha sancito la vittoria bianconera. Europa League? Inzaghi ci tiene, la Lazio può arrivare in fondo”.
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