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Rossi sull’esperienza alla Salernitana: “Ho fatto bene a fidarmi di Tare. Il prossimo anno…”

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In maglia granata sta crescendo a vista d’occhio, confermando le attese di chi vede in lui uno dei migliori talenti della Serie B. Così, ai microfoni di ‘OttoChannel’, il giovane attaccante di proprietà della Lazio Alessandro Rossi sull’esperienza alla Salernitana: “Essendo di Viterbo non conoscevo la città di Salerno. Dopo il ritiro con la Lazio mi hanno convocato in sede per propormi la Salernitana, Inzaghi e la società biancoceleste furono chiari e mi consigliarono di mettermi in gioco in cadetteria per ritagliarmi maggiore spazio. Tare mi ha consigliato questa piazza da serie A, dove giocare 15 partite equivale ad averne fatte 100. So che la Lazio mi stima e crede nelle mie potenzialità: Luiz Felipe e Strakosha, pur non giocando tantissimo, hanno tratto enormi benefici dall’esperienza di Salerno”.

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ALL’INIZIO…

All’inizio ero preoccupato, mi dicevano che era una piazza dura e difficile, ma a me ha colpito tutto positivamente. La curva mette i brividi, trasmette un’emozione unica e che non si riscontra in altri stadi d’Italia. Quando si festeggia sotto la Sud è magnifico, ho fatto bene a fidarmi del direttore sportivo della Lazio che mi ha fatto scoprire una realtà che, altrimenti, avrei visto soltanto da avversario e con tanti rimpianti”.

IMPRESSIONE POSITIVA

Salerno mi ha colpito molto, è una realtà fantastica ed è una piazza da serie A. Per un ragazzo può essere più difficile, ma giocare con un pubblico come quello granata è una grandissima fortuna. Se anche l’anno prossimo la Lazio decidesse di girarmi in prestito a qualche squadra, la Salernitana avrebbe la totale priorità. Sarei ancora più maturo, avrei un anno di esperienza in più sulle spalle”.

PER IL PROSSIMO ANNO…

Nella mia testa so che sono un giocatore della Salernitana, non penso alla Lazio. Per me conta la maglia granata, non ti nego che il prossimo anno potrei restare ancora qui. Per un giovane sfruttare una buona occasione in serie A cambia la vita, ma Salerno è Salerno e qui mi trovo benissimo. Il presidente mi ha dato una grande occasione. Lotito è molto professionale, si comporta allo stesso modo sia con la Lazio, sia con la Salernitana. Il presidente è molto criticato, ma è la seconda società che salva e i numeri sono dalla sua parte”.

IL MIO IDOLO

Il calcio italiano sta vivendo un momento particolare, l’attaccante moderno deve correre dappertutto e non solo stazionare in area di rigore. Il mio idolo è Immobile, un ragazzo di gran cuore e freddissimo sotto porta: ho visto come si allena in prima persona, mi ha impressionato”.

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