Svolta nelle indagini sulla morte di Giuseppe Petraroli, causata da un incidente la notte scorsa sul GRA.
Ha un colpevole la morte di Giuseppe Petraroli, il 35enne deceduto in seguito ad un violento incidente stradale avvenuto la notte del 20 marzo sul Grande Raccordo Anulare di Roma. Si tratta di un carabiniere di 59 anni, in servizio al Comando Generale dell’Arma, arrestato con l’accusa di “omicidio stradale aggravato“. Risultato positivo all’alcol test, il militare si trova ora piantonato all’ospedale Sant’Andrea, dove è stato ricoverato in seguito alle gravi ferite riportate. Quando uscirà dal coma, in cui si trova dopo essere stato sottoposto a delicati interventi chirurgici, sarà ascoltato dai magistrati.
L’incidente costato la vita a Petraroli è avvenuto la notte del 20 marzo, sulla carreggiata interna del GRA. Il 35enne, originario della provincia di Brindisi, era a bordo di una Ford Fiesta, che si è scontrata con una C-Max che viaggiava in direzione contraria. L’impatto è stato violentissimo, tanto che le due vetture sono state sbalzate in aria. Ad avere la peggio Giuseppe Petraroli, deceduto sul colpo, mentre il militare è stato trasportato d’urgenza al nosocomio di Grottarossa in gravi condizioni.
Secondo gli accertamenti della Polizia Stradale di Settebagni, intervenuta sul posto, il fatto è avvenuto poco dopo la mezzanotte, nei pressi del km 26 dell’A90. Fra le uscite 11 Nomentana e 12 Sant’Alessandro – Centrale del Latte, la Ford Fiesta condotta da Petraroli si è trovato davanti la Ford C-Max. Che, secondo i rilievi della Polstrada, al momento dell’impatto, viaggiava contromano per cause ancora da accertare. Sottoposto ad alcol e droga test, il militare alla guida è risultato ubriaco. Ed è stato immediatamente arrestato dagli agenti con l’accusa di “omicidio stradale aggravato“.
CHI ERA GIUSEPPE
Giuseppe Petraroli era spesso in viaggio. Originario del brindisino ma romano d’adozione, lo scorso gennaio era stato a New York. A febbraio aveva visitato prima Bucarest e poi Lisbona e a breve si sarebbe recato in Austria, a Salisburgo. Dove avrebbe assistito al match di EL della sua Lazio, che seguiva sempre, sia in casa che in trasferta. Amante della palestra e con una irrefrenabile gioia di vivere, condivideva le sue ‘avventure’ sul suo profilo Facebook.
In attesa di conoscere i provvedimenti disciplinari a carico dell’indagato, l’Arma dei Carabinieri esprime cordoglio ai familiari della vittima e vicinanza alla famiglia del Militare, ricoverato in gravi condizioni ed assistito dai familiari in ospedale dove si trova in coma.
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