Sale l’attesa in casa Lazio per l’andata dei quarti di finale di Europa League. I biancocelesti di Simone Inzaghi affronteranno il 5 aprile all’Olimpico l’RB Salisburgo, campione d’Austria in carica e capace di eliminare il Borussia Dortmund agli ottavi. Evitati nell’urna di Nyon Arsenal e Atletico Madrid, Immobile e compagni non dovranno sottovalutare un avversario che non perde in Europa da 19 partite e vanta tra gli undici titolari ottime individualità.
Un passo indietro. Lazio e Salisburgo hanno vinto i propri gironi di qualificazione prima di eliminare, rispettivamente Steaua Bucarest e Dinamo Kiev e Real Sociedad e Borussia Dortmund. Se la Lazio partiva con i favori del pronostico di BetStars in entrambe le gare, lo stesso non si può dire degli austriaci, abili nel conquistare i quarti a discapito dei tedeschi, una delle favorite della vigilia.
P
roprio per questo i biancocelesti non dovranno abbassare la guardia. Anche alla luce dei due precedenti, entrambi risalenti all’Europa League 2009/2010, che hanno visto gli austriaci sempre vincenti per 2 a 1.
Le due squadre sono due delle migliori protagoniste di questa edizione. I ragazzi di Inzaghi hanno una striscia aperta di 11 vittorie consecutive in casa. Meglio ha fatto il Salisburgo di Rose, per la prima volta ai quarti di finale e imbattuto da 19 partite (11 vittorie e 8 pareggi), dieci delle quali giocate in trasferta.
Gli austriaci sponsorizzati Red Bull stanno vivendo l’ennesima annata di vertice a livello nazionale. Primi in classifica in campionato con distacco abissale sullo Sturm Graz, hanno perso una sola volta in stagione, proprio contro lo Sturm. Per il resto solo vittorie e pareggi. Una striscia positiva che non si è interrotta in Europa, palcoscenico in cui Dabbur e compagni hanno battuto avversarie quotate come la Real Sociedad e quel Borussia Dortmund capace di eliminare l’Atalanta in una doppia sfida ricca di gol ed emozioni.
Team estremamente giovane e ricca di talento, il Salisburgo ha il proprio fuoriclasse in panchina. Si tratta del quarantunenne tecnico tedesco Marco Rose, allenatore molto quotato tra gli addetti ai lavori e con un futuro in Bundesliga già scritto. L’unico veterano presente in squadra è il 34enne portiere tedesco Walke. Davanti a lui si muovono un quartetto difensivo solido, seppur non velocissimo, e un centrocampo pieno di ventenni di grande prospettiva. Il reparto con il maggior tasso tecnico è quello avanzato: la coppia composta dal centravanti israeliano Munas Dabbur (16 marcature in 23 partite di campionato e una fitta schiera di osservatori a seguirne le prestazioni) e dal trequartista austriaco classe ’99 Hannes Wolf (rapido, intelligente e dotato di un gran sinistro) assicura agli austriaci gol e spettacolo.
Due gli schemi più utilizzati da Rose, il 4-4-2 e il 4-3-1-2. La formazione tipo vede Walke fra i pali, una linea difensiva a 4 composta da Ulmer, Caleta-Car, Ramalho e Lainer e una mediana che fa del dinamismo la sua dote migliore composta da Samassekou, Berisha e Haidara. Dietro il duo d’attacco formato da Dabbur e Gulbrandsen si muove il trequartista Wolf.
Una squadra giovane e di prospettiva che la Lazio non deve sottovalutare. I ragazzi di Inzaghi hanno un tasso tecnico e un’esperienza internazionale maggiore. Sarà fondamentale la gara d’andata all’Olimpico: un palcoscenico in cui i biancocelesti dovranno sfruttare la spinta del pubblico per mettere la prima ipoteca sul passaggio del turno.