Amico di vecchia data il Dott. Pino Capua ricorda Frizzi. I due, amici sin dai tempi delle scuole, hanno condiviso assieme momenti speciali e indimenticabili di lavoro e di vita. Capua racconta alcuni aneddoti.
CAPUA RICORDA FRIZZI AI MICROFONI DI RADIOSEI
“Ho difficoltà in questo momento a parlare di lui senza commuovermi. Il dramma è nato a ottobre quando si è sentito male. Prima di allora non ne sapevo nulla. Sono stati bravissimi la famiglia e quelli che gli giravano intorno a non far trapelare nulla. C’è stato un grande rispetto che quest’uomo, questo amico, questo ragazzo, meritava in assoluto da parte di tutti perché Fabrizio era veramente quello che si vedeva, quello che appariva. Era lui e anzi, nella vita normale, era molto meglio di quanto apparisse in televisione. Anche se in tv davvero sembrava il migliore di tutti perché questa è la verità”.
UN’AMICIZIA CHE PARTE DA LONTANO
“Io lo conoscevo da tanto, dai tempi della scuola, dal Calasanzio. Abbiamo fatto la scuola insieme. Non eravamo nella stessa classe perché lui era un pochino più giovane ma ci frequentavamo già da allora. Poi giocavamo a tennis, abbiamo cominciato a condividere delle cose bellissime su Radio Antenna Musica, che era una delle prime radio private e che poi divenne RAM 102. Lui spesso mi invitava in una trasmissione fantastica che si chiamava ‘I magnifici tre’ e in studio eravamo in due ed era già divertente questo. Poi lui in molte occasioni faceva il terzo, nel senso che si inventava il terzo facendo una imitazione di un personaggio inventato. In genere c’era un certo Tamburo che era il terzo ospite. Poi ci fu il momento della sua crescita”.
I RICORDI
“Una volta in un teatro di Trastevere che si chiamava ‘Teatro del leopardo’ prese parte a una commedia dove lui era il protagonista. Si intitolava ‘Non tutti i ladri vengono per nuocere’. Ed era divertentissimo perché lui aveva queste spiccate doti non solo di presentatore ma anche di showman. Inoltre era un ottimo musicista. Ha un fratello, Fabio, che è un direttore d’orchestra e un musicista fantastico. Anche lui al Calasanzio, più grande di noi. Quindi diciamo che ci siamo proprio plasmati nel tempo. In quello spettacolo insisteva per farmi fare una parte. Da poco avevamo finito il liceo, eravamo ragazzi in fase di maturazione. Voleva farmi fare il ladro ma io non lo feci, lo spettacolo si fece e io lo andai a vedere un sacco di volte”.
NELLA VITA PRIVATA
“Potrei raccontarne molte su Fabrizio. Lui è stato il primo amico che venne al San Camillo a trovare Giusy quando nacque Vincenzo. Un’altra volta mentre facevo una trasmissione su Talk Radio, Vincenzo e Andrea erano piccoli, lui venne a fare il Babbo Natale per i miei figli. Ovviamente in radio non si vedeva però per lui era uguale, faceva davvero l’interpretazione di Babbo Natale come se qualcuno lo stesse osservando”.
ALTRI RICORDI
“Fabrizio era davvero uno di noi, era uno spontaneo. Una volta durante una partita in cui in campo c’era ‘Roma per te’, la nostra onlus, lui prese il microfono a bordo campo. Era dicembre, il periodo di Natale, eravamo all’oratorio di San Paolo e faceva un freddo terribile. Fabrizio per amicizia fece la telecronaca. Inoltre abbiamo fatto 25 anni di ‘Partite del cuore’ con la Nazionale Cantanti, lui era il conduttore di Rai Uno. Aspettavamo la fine della partita quando tutto ormai taceva e le telecamere erano spente per cazzeggiare tutta la notte. Perché questa è la verità, ci piaceva stare e scherzare assieme”.
E ANCORA…
“Presentò anche il Festival di Castrocaro dove mio figlio Vincenzo esordì come cantante arrivando in finale. Alla fine di tutto siamo andati in discoteca, abbiamo fatto le ore piccole senza fare niente di strano. Però siamo stati insieme per il gusto di stare insieme come due amici. Abbiamo condiviso tante cose insieme. Una volta ci trovammo in barca a Maratea, i ragazzi erano ancora piccoli e lui era in vacanza lì. Alla fine il piccolo Andrea ripeteva tutte le cose che diceva Fabrizio, che per loro è stato proprio uno zio”.
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