L’ex giocatore della Primavera biancoceleste Cassio Cardoselli ha ripercorso la sua carriera nelle giovanili della Lazio. Lo ha fatto intervistato dal portale mondosportivo.it. Amarcord Cardoselli.
Amarcord Cardoselli: “Un’estate, quella del 2007, mio zio mi accompagnò a un campus della Lazio. In realtà, all’inizio, era solo un gioco, tanto per avere la maglia biancoceleste. Invece, un istruttore disse ai miei genitori che era il caso che io restassi a fare la scuola calcio del club perché avevo delle potenzialità. Naturalmente acconsentirono e fecero tanti sacrifici, considerato che Anzio e Roma distano quasi un’ora di auto. Andavo a scuola, quando capitava uscivo prima e mia madre (mio padre lavorava) mi portava al campo e aspettava che finissi”.
I 10 ANNI ALLA LAZIO
“Nella Lazio ho vissuto dieci anni indimenticabili sotto tutti i punti di vista: il carattere, la tecnica, la personalità. Un ambiente pulito, sono stato sempre considerato importante e non potrei mai dimenticare quanto sia stato stupendo crescere con la maglia della mia squadra del cuore. Le convocazioni? In tutto quattro. Quella contro il Napoli fu la prima e resta indimenticabile”.
INZAGHI
“Inzaghi mi fece uscire da una partita della Primavera per andare a fare la rifinitura con la prima squadra. Per me fu un sogno a occhi aperti, non ero del tutto consapevole di quello che stesse accadendo; prendere il pullman con loro, arrivare allo stadio: immagini impresse e allo stesso tempo inspiegabili”.
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