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Signori ricorda gli anni alla Lazio e il rapporto coi tifosi. Poi su Immobile…

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Beppe Signori ricorda gli anni alla Lazio, soffermandosi poi anche su Immobile.

Il passato, soprattutto quello glorioso e felice, non si dimentica. Lo sa bene Beppe Signori, che fruga spesso nei cassetti del tempo che fu. Intervenuto a ‘Radio Cusano Campus’, proprio Signori ricorda gli anni alla Lazio, con l’affetto e il calore ricevuto dal pubblico biancoceleste: “In quegli anni non ho mai vissuto Roma, non potevo girare, appena mi muovevo l’affetto della gente era talmente grande che un giorno ricordo che comprai un gelato e mi si sciolse in mano. E’ uno degli episodi che ricordo meglio. L’affetto della gente faceva sempre piacere, in quel momento ancora di più. Le persone, i tifosi, mi volevano un bene incredibile. E me ne vogliono ancora, non lo dimentico”.

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SPECIALITA’

Proprio nella Capitale il formidabile attaccante iniziò a provare una delle sue specialità: “Il primo rigore calciato con la rincorsa l’ho tirato a Foggia, sbagliandolo. Nella Lazio ho sostituito Ruben Sosa anche come rigorista. Studiai questo metodo (rigore da fermo, ndr) partendo dall’esempio delle freccette. Se tiri una freccetta da fermo sei più preciso. Così ho avuto l’intuizione di tirare i rigori da fermo, perché dagli undici metri non serve la forza, ma la precisione. Poi ho perfezionato la tecnica guardando il ginocchio del portiere. Dove vedevo il ginocchio più basso, quindi dove caricava il peso per spingere dalla parte opposta. Tiravo dalla parte dove il portiere aveva il ginocchio più basso“.

IMMOBILE

Ciro Immobile mio erede? Non parlerei di erede, la Lazio ha trovato un giocatore fondamentale come potevo essere io nei miei anni. Fa gol e fa vincere le partite”.

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