La Lazio e i laziali non ci stanno. Sono increduli davanti a tutti questi errori da parte del Var. Anche i tifosi vip ora alzano la voce. A parlare sono Suor Paola, Mimun e Tommaso Pardiso
QUESTE LE PAROLE DEGLIINTERESSATI
Le parole di Suor Paola: “Può darsi che qualche squadra che è sotto la Lazio debba essere spinta perché altrimenti rischia di trovarsi in grosse difficoltà economiche. Mi meraviglia, tuttavia, che dopo tutti questi scandali nessuna prenda dei provvedimenti. Ma sono convinta che riusciremo a mantenere questa posizione alla faccia di tutti”.
Tommaso Paradiso: “Mi sento frustrato. Siamo lì, potremmo arrivare chissà dove con una squadra così bella che non l’avevamo da anni. Voglio pensare che siano solo errori, si fa un uso sbagliato del Var: la tecnologia è come una Ferrari in mano a qualcuno che non sa guidare. C’è incompetenza nell’usare il mezzo, è come se io facessi un concerto in playback ed inserissi il disco sbagliato”. Dice al Corriere della Sera, poi continua: “Non ci volevo credere, pensavo l’avesse colpita di tutto, di testa, di nuca, di spalla ma non di gomito. Quel gol lo devi annullare anche se te ne accorgi dopo 50 minuti”.
Clemente Mimun: “Non credo nei complotti, ma c’è una certa ripetitività delle sviste arbitrali nei nostri confronti. Di sicuro diamo fastidio, la Lazio è una società solida con i conti a posto ed in grado di competere ad alti livelli, è la mina vagante nel mondo del calcio. E poi così non Var, sin qui è un mezzo usato male anche dagli arbitri. Ricorrere alla moviola è un segno di umiltà, correggersi deve essere visto come un atto di forza e non di debolezza. E pure i giocatori dovrebbero aiutare i direttori di gara: si è campioni anche di stile e onestà”.
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