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Alessandro Nesta a tutto tondo su Lazio, Simone Inzaghi e futuro

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Indimenticato ex capitano della Lazio, Alessandro Nesta ha rilasciato una lunga intervista sulle colonne della Gazzetta dello Sport.

Queste le parti chiave dell’intervista di Nesta. L’ex difensore della Nazionale ha parlato del suo futuro lavorativo: “Mi sono arrivate proposte dal Belgio, dalla Francia, dalla Turchia. In Italia non è facile. Ho parlato con il Crotone, ma probabilmente non sono ancora pronto per una situazione simile: loro devono salvarsi ed è un contesto che non ho mai vissuto. Non voglio fare il passo più lungo della gamba. Di certo, senza campo mi ci vedo poco. A casa proprio non riesco a starci. Comunque a marzo in Italia ci torno. Mi faccio un giro per studiare un po’. Dovrei andare da Gasperini, sono molto curioso di vederlo all’opera. E poi sarebbe bello vedere Sarri, con Conte è uno dei miei modelli”.

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GATTUSO E INZAGHI

Quando gli  viene chiesto che effetto fa vedere Gattuso in panchina, Nesta risponde: “Strano. In realtà lo vedo ancora come un compagno e credo sarà sempre così. La stessa cosa vale per Simone Inzaghi. Mi incuriosisce capire come vivono le loro panchine, le loro idee. Io li ho conosciuti sul campo: Rino è uguale, Simone no. Lui viveva per il gol e non vedeva null’altro, credo abbia allargato molto la mente per poter allenare. E’ un grande punto di forza, ha un modulo base difensivo che con lui diventa molto offensivo. E ha fatto scelte coraggiose: in quanti avrebbero lasciato fuori Felipe Anderson.

Mentre Gattuso spero che possa far ripartire un ciclo vincente, anche se si fanno tanti altri nomi. Prendete proprio la Lazio: tutti volevano Bielsa, ma è arrivato Simone. E guardate com’è andata. Ora Rino sta rimettendo a posto i cocci. Prima occorre risistemare, poi si può passare alle proposte tecnico-tattiche. Ultimamente non l’ho sentito, lui è uno che quando si chiude a Milanello stacca tutto e pensa solo a lavorare. E’ una macchina da lavoro, una passione come la sua ce l’hanno in pochi. Comunque quando penso a lui, penso all’amico, non all’allenatore“.

LAZIO DA CHAMPIONS

Su Milan Lazio: “La classifica è giusta per entrambe. Per costruire una squadra occorrono anni, non due mesi. La Lazio ha fatto cose importanti, ha valorizzato la rosa, c’è un progetto. La bacchetta magica non ce l’ha nessuno, un direttore fenomeno non ce l’ha nessuno. Chi vorrei allenare? Adoro entrambe le squadre e francamente le allenerei tutte e due. L’obiettivo personale e l’ambizione ci sono”. Sul campionato: “Intanto dico che lo scudetto sarà ancora affare della Juve, che ha la rosa più competitiva. Poi, Lazio in Champions: ha gioco e organico per arrivarci. Il Milan al massimo può ambire all’Europa League, ma più che altro auguro a Gattuso di trovare continuità. Diciamo 2-3 anni ben fatti, dopo i quali se ne va e… arrivo io (ride, ndr)”. 

Sulla Nazionale che non disputerà il prossimo mondiale: “Non è una delusione, è una tragedia. Da queste parti mi prendono in giro anche quelli di Panama… Occorre che qualcuno si prenda delle responsabilità, invece vedo solo il vuoto. Nessuno che si metta in gioco. Var? Molto bene, anche se va perfezionata. Proposta: dare tre chiamate a partita agli allenatori. Servirebbe anche a sgravare un po’ gli arbitri”. 

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