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Dal giovane Ferraris una lezione a Cutrone e Zazzaroni: la differenza tra onestà e opportunismo

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Sono trascorse circa 48 ore dal gol di mano realizzato da Cutrone in Milan-Lazio ma le polemiche non tendono a diminuire. Tanti i commenti sul caso: contrari e favorevoli. Come quello postato sui social da Ivan Zazzaroni.

L’ONESTA’ DI CUTRONE SECONDO ZAZZARONI

L’attaccante rossonero si è anche scusato sui social. Ma c’è anche chi ha provato ad esaltare e scusare il milanista per quello che resta un gesto scorretto e antisportivo. Ma coloro che lo hanno fatto si sono solo coperti di ridicolo. Come successo a Ivan Zazzaroni che su Facebook ha parlato di onestà del calciatore per l’essersi scusato sui social di tale atto, additandolo quasi ad esempio di estrema correttezza per gli altri giovani. Ma, sinceramente parlando, non ci sembra Cutrone essere un grande esempio per gli altri. Altrimenti ci dovreste spiegare quale sia la differenza tra onestà e opportunismo. Perché tale invece a noi sembrano le scuse del ragazzo. E non è questo il calcio onesto che vogliamo. A noi piace un altro calcio, quello onesto con la O maiuscola. Quello raccontato oggi dalla Gazzetta dello Sport, quello fatto di gesti sul campo e non di bla bla bla sui social.

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LA LEZIONE DEL PICCOLO GRANDE FERRARIS

Gesti come quello compiuto su un campetto di periferia da Guglielmo Ferraris, sedicenne giocatore della Ca de Rissi San Gottardo. Domenica mattina il ragazzo ha segnato in maniera simile a Cutrone ma, a differenza del più “onesto” collega, ha confessato il gesto compiuto. Durante la gara di campionato Allievi Provinciali Ca de Rissi–Nuova Oregina il giovane Ferraris sullo 0-0 nel tentativo di colpire la palla di testa ha segnato con la mano. Nessuno se n’è accorto e l’arbitro ha convalidato la rete. Ma nello stesso istante il nostro vero “eroe per un giorno” è corso verso l’arbitro per confessare il tocco irregolare. “È corso da lui e gli ha detto la verità”, ha raccontato il presidente della squadra di casa Piero Graffione. A quel punto tutti gli spettatori si sono alzati in piedi ad applaudire. La partita, tra l’altro, è poi terminata in parità. Questa è la differenza tra onestà e opportunismo. Qualcuno lo spieghi a Cutrone e a Zazzaroni.

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