Il vice di Simone Inzaghi, Massimiliano Farris, ha parlato ai microfoni di Lazio Style Radio toccando molti argomenti. Ecco come è nato il suo amore per la Lazio.
“Ero solito seguire le finali della Primavera. Andai a vedere Simone in occasione di un derby. Lo vinse per 3-2 in inferiorità numerica. Una sera guardammo assieme Torino – Fiorentina. Ci siamo messi a parlare un po’ di calcio. Lui poi perse la semifinale col Torino. Dopo pochi giorni mi arrivò una sua telefonata. Mi chiese se fossi disposto a collaborare con lui. Per me fu un grande bivio. Fortunatamente ho ricevuto i consigli giusti e ho scelto di accettare il suo invito. Lui è più irruento, io più riflessivo. Poi a volte capita il contrario. Ma sappiamo compensarci bene. Alla Lazio ti senti gratificato. Inzaghi non fa mai mancare a nessuno un complimento – spiega Farris – soprattutto un pubblico. Alla fine lavorare non è più un sacrificio, viene fatto tutto col sorriso”.
L’IMPRESA LAZIO
“È facile spiegare le azioni dopo che sono accadute, come sono solito fare a questi microfoni. Il lavoro vero lo svolgiamo durante la settimana. È bello vedere quanto i ragazzi riescano a mettere in pratica in campo quanto insieme al mister spieghiamo loro durante l’allenamento. Non parlerei di impresa, ciò che sta accadendo è la logica conseguenza del lavoro. Siamo partiti dal silenzio semi contestato di Norcia ai 45.000 tifosi all’Olimpico. Siamo contenti di aver riportato i tifosi allo stadio. I giocatori vivono di emozioni e la differenza si sente quando c’è uno stadio a sostenerti”.
SU INZAGHI
“Simone sta dimostrando di avere ottime qualità. Ha saputo gestire il suo spogliatoio nel modo migliore. Basta vedere quanto accaduto con Klose nel suo primo anno alla guida della panchina biancoceleste, lo ha rigenerato. Anche con Keita è riuscito a gestire i rapporti nel modo migliore, mantenendo un equilibrio importante fra lui e la società. Poi è un grande conoscitore di calcio. Ha trasmesso a tutto lo staff la ‘malattia’ di voler studiare nel dettaglio ogni avversario. Immobile? Per Simone Immobile divenne il giocatore irrinunciabile. Quando è riuscito ad averlo a Roma gli ha dato subito completa fiducia. E ha fatto bene, visto quanto accaduto in seguito. Leiva? Ero convinto che fosse un grande giocatore. Dieci anni di Liverpool non te li regala nessuno. Quando è arrivato ci ha spiegato che negli ultimi mesi si era accordato con il suo mister per aiutare la squadra solo nel momento del bisogno. E così ha fatto poi alla Lazio, ma da protagonista assoluto. Si è ambientato al meglio fin da subito”.
SU DE VRIJ
“Ha una grandissima capacità di lettura. Sa prima degli altri dove andrà la palla. È un ragazzo eccezionale, un vero professionista. L’intero reparto è migliorato davvero molto in quest’anno. Poi si sa, il lavoro del difensore è quello più delicato. Puoi fare una grande partita e poi commettere un singolo errore che segna la tua prestazione della giornata. Basta pensare a Wallace nell’ultimo match contro la Spal, ha realizzato una prestazione sopra le righe, ha commesso un solo sbaglio che però ha generato diverse critiche. Noi continuiamo a lavorare tutti insieme per correggerci e migliorarci. Bisognerebbe parlare di ognuno di questi ragazzi. Tutti, dal primo all’ultimo, stanno facendo un grande lavoro”.
CACERES
“Ha un grande bagaglio di esperienza. È esperto, sicuramente ci darà una mano. Qui trova uno spogliatoio molto dinamico, un gruppo veramente unito. Potrà aiutare la squadra a non avere le difficoltà della prima stagione. Luiz Felipe? Deve studiare per diventare il sostituto di de Vrij. Ha delle grandissime capacità. Finora ci ha sempre dato ciò che abbiamo richiesto. Lavora molto bene, ci mette l’impegno”.
SULL’EUROPA LEAGUE
“Disputare un trofeo è sempre importante. La Champions è un grande traguardo, sicuramente. Ma al momento vogliamo concentrarci anche sull’Europa League. E lo stesso discorso vale per la Coppa Italia. Non vogliamo sottovalutare nulla. Il mio futuro? Finora abbiamo sfatato diversi tabù: quello del secondo anno, quello dello Stadium e tanti altri. Ci rendiamo conto che stiamo costruendo qualcosa di importante. Lo sa benissimo il mister e lo so anche io. Adesso pensiamo solo al futuro della squadra”.
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