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L’Avv. Previti: “Tutti dovrebbero essere rimborsati. Ecco perché abbiamo agito contro Giacomelli e Di Bello”

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Dopo aver citato in giudizio questa mattina l’arbitro Giacomelli e l’assistente al Var Di Bello in relazione ai fatti avvenuti in Lazio-Torino l’Avv. Previti è intervenuto ai microfoni di Radio Incontro Olympia.

Queste le parole dell’Avv. PrevitiE’ la prima volta che capita nella storia semplicemente perché da quest’anno c’è il Var. Ciò significa che in presenza del Var e della possibilità di analizzare le immagini un certo tipo di errore diventa inescusabile. Come quando un avvocato o un medico compiono un errore e devono pagare. Lo stesso livello di responsabilità professionale vale per l’arbitro. C’è una soglia oltre la quale un errore diventa imperdonabile”.

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LA SOGLIA

“Questa soglia in Lazio-Torino è stata ampiamente superata. Abbiamo visto un arbitro ignorare un fallo di mano evidentissimo, che non può essere involontario da regolamento. Con l’aggravante di essere andati a rivedere la medesima azione. Se l’arbitro e l’assistente hanno visto un solo pezzetto questo aggrava ancora di più la loro posizione”.

COLPA GRAVE

In più poi sono andati a sanzionare con estrema severità una condotta che i giudici sportivi non hanno giudicato come condotta violenta. Abbiamo errori clamorosi che configurano una colpa grave. Per questo c’è responsabilità. E chi commette questi errori deve pagare. Sono danni morali. Abbiamo chiesto 600 € a persona e ne hanno diritto tutti i tifosi che hanno assistito alla partita. Soprattutto quelli che erano allo stadio”.

L’ASSICURAZIONE

“Prima ho accennato all’avvocato o un’assicurazione perché tutti possono sbagliare. Quindi anche gli arbitri. Poi sarà un giudice a giudicare se l’errore è scusabile o meno. Abbiamo visto anche quello successo in Lazio-Fiorentina, dove resta comunque un margine di discutibilità e quindi era impensabile questo. Col Torino invece non è andata così. Come ci muoveremo adesso? Noi abbiamo allestito sul sito dello studio una pagina dove chiunque è interessato, può agire con noi. Non è una class action ma un’azione individuale, che però può fare chiunque”.

NESSUNA SCUSA

“Se avessi sentito quantomeno delle scuse da questo signore, o ci fosse stato un intervento serio da parte dell’Aia, forse non saremmo arrivati a questo punto. Da appassionato non posso accettare che questo arbitro torni ad arbitrare dopo sole due settimane. Questo è inaccettabile. Quindi si vuole anche aiutare il movimento perché avere un’affermazione chiara del principio di responsabilità degli attori in campo non può che fare bene”
.

DALLA PARTE DEL TIFOSO

“La passione del tifoso non può essere presa in giro con l’incompetenza. Chiaro che in assenza dello strumento della tecnologia ci sarebbero sempre delle scusanti. Da quanto abbiamo capito l’arbitro alla Var non ha visionato l’episodio del rigore. Ma questo però non attenua ma aggrava la posizione dell’arbitro. Non si può prendere un’azione di 20 secondi prendendone solo una parte meno significativa. Questo lo chiederemo agli arbitri, visto che non è solo Giacomelli, ma anche Di Bello colpevole dell’errore”.

PRINCIPIO DI RESPONSABILITA’

“Secondo me al calcio fanno male certe situazioni di irregolarità sportiva, non certe azioni che mirano a ripristinare una maggiore responsabilità di tutti gli interpreti. È giusto che esista un principio di responsabilità. Cosa mi aspetto a breve? Noi abbiamo una procedura da seguire. La Legge ci impone di aspettare trenta giorni per partire con l’azione legale vera e propria. Vedremo come agiranno i due arbitri, se negoziare e cercare un’intesa oppure affrontare il giudizio. È troppo facile commettere questi errori anche con sfrontatezza e poi non pagare mai dazio. Arbitri che sbagliano così, non dovrebbero più arbitrare, o perlomeno non farlo per un tempo congruo. Non esiste un autogoverno degli arbitri che interviene fortemente”.

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