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ESCLUSIVA – Pancaro: “La sconfitta col Torino non è attendibile. Lazio mai così forte negli ultimi anni”

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Questa settimana Laziochannel ha intercettato un grande ex biancoceleste, difensore esterno che ha militato anche in altre grandi squadre di Serie A, attualmente allenatore. Giuseppe Pancaro, 152 presenze e 5 gol con la Lazio, con cui ha vinto praticamente tutto, 19 in Nazionale maggiore.

Q

ueste le risposte di Pancaro alle nostre domande:

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Che Lazio è quella attuale e che obiettivi si può porre quest’anno?

“Questa squadra mi piace molto. Ho avuto modo di assistere a quasi tutte le partite all’Olimpico ed ho visto una squadra che mi convince, secondo me molto forte, che può tranquillamente giocarsela con le prime per il vertice. Non considero Lazio Torino che è stato un passo falso provocato da situazioni particolari. Per me la Lazio è sempre a ridosso delle grandi e se dopo un intero girone di andata riesci ad essere in questa situazione, con le prime che corrono tutte, vuol  dire che qualcosa ce l’hai. Ci sono dei valori importanti. Questa Lazio non si deve mettere dei limiti. Deve giocare per ambire al massimo”.

Campionato o coppe: dove si dovrebbe puntare di più?

“Secondo me non deve porsi obiettivi. Deve giocare sempre al massimo. Deve provare a giocare per vincere, che non vuol dire necessariamente vincere, ma avere una mentalità vincente. Poi, quest’anno, visto che ci sono 4-5 squadre che se la giocano lì davanti, può succedere che nessuna tra esse scappi.  La partita col Torino, in questo senso, non deve demoralizzare, non è attendibile. Piuttosto, quella che è la sensazione è che la Lazio sia una squadra molto forte, come mai negli ultimi anni”.

Quali sono le differenze tra la corazzata dove militava e la Lazio degli ultimi anni? Pensa possa tornare al top in prospettiva futura?

“Da qui a qualche anno non si sa, perché dipende dai programmi societari. In questa squadra ci sono almeno due top players, secondo me, che sono Milinkovic-Savic e De Vrij. Bisogna solo capire se la società vorrà trattenerli e solo in quel caso puoi ragionare in prospettiva. Ciò che conta è che ora ce li hai e attualmente devi puntare su di loro. La società è stata brava a trovarli e, visto che devi competere con club che hanno maggiore forza economica, ti devi fare strada con le idee. De vi colmare il gap cercando di trovare talenti e la dirigenza sembra ci sia riuscita. È giusto provare a ottenere il massimo”.

Oggi, in tutta la Serie A, chi vede bene nel suo ruolo e come è cambiato?

“Rispetto a quando giocavo, non vedo grossi cambiamenti nel ruolo dell’esterno difensivo. Oggi, da un punto di vista tattico non è cambiato moltissimo. La Lazio ha Marusic che mi piace molto, come esterno ‘di gamba’, anche Lulic si impegna sempre tantissimo. Lukaku è stata una bella scoperta e credo farà molto bene. Basta ha meno propensione alla spinta, ma è molto intelligente e bravo tatticamente. Un giocatore del mio ruolo che mi è sempre piaciuto, invece, è De Sciglio. Qualche anno fa ne avevo intravisto qualità importanti. Alla Juve si sta un po’ riprendendo dopo aver forse pagato il momento  storico del Milan. Un ragazzo giovane, emergente, che rappresentava il Milan, venendo dal settore giovanile e forse è stato caricato di eccessive responsabilità. Penso che abbia ancora le qualità per venir fuori in modo importante”.

Diego Di Giuseppe

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