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Marcolin: “Il Var non ha risolto tutto, ma è un valore aggiunto”. Poi sull’Atalanta…

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Del momento della Lazio, dalle polemiche con il Torino fino alla prossima trasferta contro l’Atalanta, ha parlato l’ex biancoceleste Dario Marcolin.

Queste le parole di Marcolin ai microfoni di ‘Radio Incontro Olympia’: “Oggettivamente secondo me il VAR è un valore aggiunto. Anche i difensori che marcano sui calci d’angolo devono stare attenti. Bisogna capire le interpretazioni. Noi vediamo le immagini e gli arbitri le vedono in maniera diversa da noi. All’80-90% il VAR è determinante e a noi da casa ci può mancare la spiegazione del perché di una scelta. Nonostante il VAR gli arbitri possono sbagliare lo stesso. Quante volte a casa guardiamo la moviola insieme ad un amico e si hanno visioni diverse? Non è facile giudicare certe situazioni. Vero, sembra quasi che il VAR non sia un supporto, ma una critica. Al momento è una soluzione che non ha risolto del tutto. Mettiamola così. C’è un organo superiore che decide per te, la definizione giusta, visuale arbitri, è questa“.

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PER RIPARTIRE…

La prima frase che un allenatore deve dire alla squadra è di essere più forte degli episodi negativi. Sono sicuro che Inzaghi avrà fatto così, anche se non è facile sbollire. Da calciatore, quando c’è un grande sforzo, poi ti viene dato qualcosa dentro, hanno luogo diverse reazioni. C’è chi ‘sbrocca’, chi va fuori di testa, chi si deprime. L’allenatore deve restare quello più lucido. L’aspetto importante è questo. Le parole di Parolo sono figlie di un tempo in cui i calciatori non hanno più l’anello al naso. Grazie alle immagini sanno in tempo reale quando subiscono i torti. La reazione nel secondo tempo è stata confezionata come se stessero ancora 11 contro 11. Nell’economia del coprire del campo hai finito per regalare campo“.

ORA L’ATALANTA

Per la Lazio è sempre stata una trasferta difficile, sin da quando giocavo io. Squadra difficile da incontrare. Marcano a uomo. Per eludere la tipologia di gioco della squadra di Gasperini ci vuole tanto movimento senza palla. Se rimango statico è facile marcarmi. Anche Lucas Leiva che si allarga verso destra, scambiandosi con Parolo, crei problemi all’Atalanta. I bergamaschi poi vengono dall’impresa confezionata in Europa League. Caicedo o Anderson? Bisogna vedere chi sta meglio. Felipe Anderson nella mobilità e nel portare a spasso i calciatori avversari ha qualcosa di più. Luis Alberto insieme al brasiliano creerebbero qualche problema in più. Caicedo ci può mettere invece della fisicità. Senza Immobile ti manca quello che va dritto verso la porta. La difficoltà uscirà fuori nella verticalizzazione. Ma le soluzioni ci sono. Puoi dire a Parolo di giocare dieci metri più avanti“.

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