Chi non ha ripensato a Rigato di Mestre, Menicucci di Firenze, Treossi di Forli, si alzi in piedi. I laziali di una certa età avranno ripensato agli errori storici degli arbitri che da sempre hanno un rapporto conflittuale con la Lazio.
Il primo non vide un gol in un Lazio-Napoli costringendo i biancocelesti a un altro anno di serie B. Il secondo si vendicò di Chinaglia allora presidente fino a far pareggiare l’Udinese prolungando di sei minuti il recupero. Il terzo non vide un fallo di karate di Mirri su Salas che costò lo scudetto del 1999 alla corazzata di Sergio Cragnotti. Ora a questo partito di arbitri che hanno affossato la Lazio bisogna aggiungere anche Giacomelli. Che poi non è l’unico di un tormentato novembre e inizio dicembre. Già perché è evidente che la Lazio sia stata bloccata quando ha cominciato a preoccupare per le troppe partite vinte. Nelle ultime gare dei biancocelesti sempre gli stessi arbitri si sono alternati tra Var e campo: Banti, Di Bello, Fabbri, Giacomelli e Massa. Solo decisioni contro, mai un errore a favore. E’ questo che contribuisce ad alimentare il teorema del complotto. E allora si muove tutto il mondo Lazio. Come riporta Il Tempo, mai così unito dopo lo scempio di lunedì. Tifosi pronti alla class action, Curva Nord che vuole scendere in piazza come nel 1999, radio e siti biancocelesti che studiano come fare fronte comune all’attacco arbitrale e non solo.
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