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LAZIO FIORENTINA — Il precedente datato 12/12/1999

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Alla vigilia del match valido per i quarti di finale di Coppa Italia, ecco un precedente tra Lazio e Fiorentina dal sapore di scudetto

Tralasciando il recentissimo pareggio in campionato, l’ultima gara tra Lazio e Fiorentina all’Olimpico risale al 18 dicembre del 2016. Nell’occasione la partita terminò con una vittoria dei padroni di casa (3-1), in virtù dei gol realizzati da Keita, Biglia e Radu. La gara successiva, giocata a Firenze il 13 maggio 2017, venne vinta invece dalla Fiorentina per 3-2, grazie alle reti realizzate da Babacar e Kalinić e all’autogol di Lombardi. Le statistiche recitano così: 136 gare nel campionato di Serie A tra le due compagini. La Lazio ha totalizzato 50 vittorie, di cui 33 in casa; mentre la Fiorentina ha ottenuto 46 trionfi, di cui 14 in campo ostile. Le reti sono 185 per i capitolini e 173 per i viola, i pareggi sono invece 40. Alla viglia del match di domani valido per i quarti di finale di Coppa Italia, riviviamo un precedente datato 12 dicembre 1999. La stagione in questione è emblematica: 1999/2000 in ambito biancoceleste vuol dire Scudetto. Nella fattispecie, la sfida in questione tra Lazio e Fiorentina è una gara che consegna ai ragazzi di Eriksson le chiavi della propria maturità (7 vittorie, 4 pareggi e un solo k.o. nel derby con la Roma).

IL PRECEDENTE

Questo il bilancio dei biancocelesti nelle prime 12 giornate. Davanti ai 48.000 dell’Olimpico i capitolini si presentano con il consueto 4-4-2 così composto:  Marchegiani; Gottardi, Nesta, Sensini, Favalli; Stankovic, Veron (12′ st Simeone), Mihajlovic, Nedved. Mancini (31′ st Inzaghi), Boksic (41′ st Lombardo). Di contro la Fiorentina di Trapattoni risponde con un 3-4-1-2: Toldo; Repka, (1′ st Bressan ), Firicano, Pierini; Torricelli, Cois (12′ st Balbo ), Di Livio (27′ st Rossitto), Heinrich; Rui Costa; Chiesa, Batistuta. Il match termina 2-0 in favore dei padroni di casa: al minuto 15 verticalizzazione di Veron per Boksic che brucia sullo scatto Repka e di prima col sinistro deposita la palla in rete tra palo e portiere. Il raddoppio è servito al minuto 26: cross di Mihajlovic dalla destra e testa di Stankovic che batte Toldo, per il gol che chiude la partita. Da lì la Lazio ottenne il “pass” per iniziare a sognare. Un sogno, certo, ma concluso nella più splendida delle realtà il 14 maggio 2000: il tracollo della Juve nel diluvio di Perugia spiana la strada al tricolore biancoceleste. Da allora il miracolo non è più avvenuto. Che possa essere questo l’anno buono? Il rendimento è alto e sognare non costa nulla, ma il campionato ha imposto per forza di cose della gerarchie, e l’obiettivo stagionale deve necessariamente essere il quarto posto. Nell’attesa, domani si gioca una gara fondamentale per il morale e per il prosieguo in una competizione alla Lazio molto cara. I biancocelesti puntano a bissare la finale 2017. Intanto occorre battere la Fiorentina che all’Olimpico ha già fatto scherzi nell’ultima sfida di campionato. Non resta dunque che attendere le 21.00 di domani.

GIORDANO SU DE VRIJ

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