Paolo Di Canio parla ai microfoni de la Gazzetta dello Sport
Di Canio e i Derby – “Ho segnato due gol nei derby sono entrambi speciali e mi hanno lasciato grandi emozioni, anche se sono completamente diversi. Nel 1989 infatti provai un’emozione travolgente. Quella era una Lazio povera, non si riusciva a vincere un derby dal 1979. Ricordo che mi venne da esultare imitando Chinaglia, andando a sfidarli sotto la Curva Sud. Nel 2005 invece non scavalcai i cartelloni perché ormai ero troppo vecchio, avrei rischiato una pessima figura”.
Sulla morte – “Ho bisogno di prepararmi agli eventi riflettendoci su. Già al terzo anno di professionismo pensavo a come sarebbe stato il ritiro. Oggi penso alla morte. E devo dire che morire dopo aver segnato il secondo gol alla Roma sarebbe stato perfetto. Ovviamente non appena finita la partita, ma dopo aver festeggiato tutta la serata con i laziali”.
Inzaghi – “Simone Inzaghi lo conoscevo e devo dire che non credevo potesse diventare un uomo spogliatoio e un allenatore così preparato. Rispetto a quando giocava è cambiato molto, cambiando anche atteggiamento. È stato molto bravo, perché è riuscito a sfruttare le sue chance facendo emergere le sue qualità in poco tempo”.
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