All’indomani della partita di Waregem, l’ex biancoceleste Gigi Corino ha analizzato il momento biancoceleste nell’intervista rilasciata a Laziochannel
All’indomani della gara di Europa League in terra belga, la nostra redazione ha fatto il punto della situazione intervistando Gigi Corino, un grandissimo del mondo biancoceleste. La prima domanda più che sulla gara in generale è sul ritorno in campo del talento brasiliano Felipe Anderson. Quanto può essere importante per la Lazio il ritorno in campo di questo giocatore, inteso come acquisto invernale? “Tanto. Può essere molto utile perché è un giocatore determinante. Uno bravo che ci tornerà utile, perché qualcuno inizia già a sentire un po’ di stanchezza. Felipe se sta bene è un giocatore che fa la differenza”. Magari potrebbe giocare insieme a Luis Alberto alle spalle di Immobile in un 3-4-2-1? “A me piacerebbe vederlo lì, anche perché questa estate giocava proprio in quella posizione ed era determinante. Adesso vediamo chi dovrà uscire. Non è semplice per mister Inzaghi, però meglio che ci siano problemi di abbondanza piuttosto che di rosa corta. Comunque è chiaro che i giocatori bravi debbano scendere in campo, bisognerà solo trovare una soluzione per far coesistere tutti”.
LA GARA DI WAREGEM E IL PUNTO SUI GIOVANI
Tornando alla gara di ieri due domande su tutte: la prima riguarda l’impiego massiccio dei giovani in squadra, la seconda su come mai Vargic venga ancora preferito a Guerrieri. “Bene i giovani, anche se non è poi facile riuscire a far grandi prestazioni giocando poco. Ad esempio Crecco ha sbagliato un gol che magari poteva essere realizzato. Probabilmente serve un po’ di tranquillità in più. Alcuni sbagli per me sono frutto anche della poca tranquillità emotiva. Murgia invece è già collaudato. Ieri non è andato benissimo ma in serie A ci sta bene. Rispetto a Cataldi per esempio ha caratteristiche leggermente diverse: il primo è più un centrocampista di ordine, il secondo fa bene entrambe le fasi”. Mentre su Vargic: “Me lo sono chiesto anche io. Dopotutto Guerrieri può rappresentare un’importante risorsa per il futuro. Probabilmente esistono delle gerarchie che vanno rispettate, ma in futuro bisognerà provare anche il giovane portiere italiano, credo meriti una chance”. Un ultimo pensiero da dedicare a Volfango Patarca? “Lo incontravo spesso sui campi di calcio, quando io stavo alla Lazio lui era ancora in società. Mi dava sempre l’impressione di essere proprio un appassionato, nel suo modo di raccontare calcio era un tipo molto entusiasta. Aveva scoperto giocatori importanti (Di Canio e Nesta su tutti) ed era estremamente simpatico, era proprio un uomo di campo. Gli volevo un gran bene, mi dispiace molto” ha concluso Gigi Corino.
Davide Sperati
a href="https://www.laziochannel.it/2017/12/volfango-patarca/">ADDIO A VOLFANGO PATARCA