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Architetti Mercurio: “Stadio delle Aquile migliore di quello della Roma. Costruibile in tre anni”

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 Alfonso e Roberto Mercurio, coloro che hanno progettato lo Stadio delle Aquile, sono intervenuti ai microfoni di Radiosei proprio per parlare di questo argomento. Ecco le loro parole.

“Con Tor di Valle ci sono delle differenze enormi. Da una parte c’è un’area che è all’interno della città, dall’altra una che è vicinissima alla città. Come lo era anche il Foro Italico, che era fuori Roma al momento della progettazione. Uno stadio per quello che rappresenta non c’è dubbio che finisca per attirare lo sviluppo delle città da una parte e dall’altra. La differenza sostanziale sta nella situazione viaria. Arrivare all’ipotetico stadio della Lazio, essendoci la Tiberina e l’autostrada, sarebbe molto più facile. La struttura è stata pensata non soltanto come un’unità calcistica, ma risponde alle richieste di una Polisportiva come lo è la Lazio. L’area intorno allo stadio sarebbe progettata al 90% per le strutture sportive. Ci sarebbe un grande complesso commerciale, poiché avresti la possibilità di utilizzare questa struttura per 7 giorni su 7″.

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LE PROBLEMATICHE

“Il problema che esiste è che questa è una zona esondabile, come lo è d’altronde anche quella dell’area della Roma. Noi però nel progetto avevamo già previsto delle vasche di compensazione, che in caso di esondazione bloccherebbero ai margini il Tevere. Noi abbiamo cominciato questo progetto più di dieci anni fa, perché all’inizio fu una nostra idea, da laziali, quando la Lazio stava fallendo. Ci fu la proposta del sindaco di Valmontone di farlo in quell’area. Ma quella era solo una provocazione, non si sarebbe mai costruito lì. Poi quando subentrò Lotito continuammo a progettarlo. Obiettivamente l’unico problema che c’è sulla Tiberina è quello dell’esondazione di cui abbiamo parlato prima. Quello della Roma invece ha problemi urbanistici. Non c’è la stessa percorribilità e fluidità su quella zona. Noi avevamo previsto anche una breve rete ferroviaria, stile metropolitana”.

SUI TEMPI DI COSTRUZIONE

 “Per lo stadio e le strutture direttamente connesse allo stadio, ci vogliono almeno 2 anni e mezzo, tre, a partire dall’autorizzazione. Poi tenete in mente che non è uno stadio immenso, circa 45.000 spettatori. L’area è di circa 100 ettari, ma la proprietà di Lotito è di circa 400 ettari che si estende dietro la collina, dove c’è una zona archeologica che va salvaguardata. Avevamo una serie di soluzioni tecnologiche piuttosto avanzate, che però per il momento sono ferme”.

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