Il 12 maggio del 1974 la Lazio vince per la prima volta lo Scudetto. Quella squadra, guidata da Tommaso Maestrelli, ha scritto la storia della società biancoceleste. Altri tempi, altro calcio. In vista del derby Il Corriere dello Sport ha intervistato quattro Wilson, Oddi, Piscedda e Pulici.
Quanto può pesare sui giocatori italiani di Lazio e Roma l’eliminazione dell’Italia ai Mondiali? – «L’impatto emotivo può durare 24 ore – ammette Piscedda–. I giocatori sono professionisti, devono scordarsi dell’Italia». Wilson aggiunge: «Il derby è una partita talmente importante che esula da ciò che è successo contro la Svezia». A pensarla diversamente è Pulici: «Un minimo di strascico lo lascia. Può capitare andare in campo nel derby con una tensione maggiore e che si possa sbagliare la partita». «Il derby è sempre una partita dell’anno. Ai giocatori che hanno sfidato la Svezia dentro qualcosa rimarrà per tanto tempo ma quando entri in campo nel derby non stai a pensare quello che è successo tre giorni prima», le parole di Oddi.
Che gara sarà? – Il primo a rispondere è Wilson: «Rispetto all’anno scorso è un derby diverso. La Roma ha una panchina nuova e questo, a livello psicologico, cambia alcune cose. Per me è un derby equilibrato». D’accordo Oddi: «Partita molto equilibrata. La Roma non prende gol, è una cosa importantissima». Piscedda: «Non credo che sarà accreditata alla vittoria chi farà la partita. Lo dico considerando le caratteristiche delle squadre. Se giocano in contropiede possono vincere, entrambe hanno giocatori bravi nelle ripartenze. Se la Roma farà la partita la Lazio andrà a nozze».
Chi potrà essere l’uomo decisivo – «Milinkovic o Immobile» per Wilson, Piscedda e Oddi. «I due portieri» conclude sorridendo Pulici.
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