Dopo le esternazioni dell’ex presidente della FIGC Carlo Tavecchio, che lo ha chiamato in causa, ha preso la parola Marcello Lippi. L’ex ct dell’Italia è intervenuto ai microfoni di Sky Sport 24 per dire la sua versione sulla questione.
LA VERSIONE DI LIPPI
“Non si parla di altro che di Marcello Lippi. Ieri Malagò, oggi Tavecchio. Ora ve lo dico io come sono andate le cose. Tutto vero quanto detto da Malagò, meno una cosa. Non sono stato io a scegliere l’allenatore. Io sono stato a cena con Malagò e Tavecchio. Mi era stato proposto di diventare direttore tecnico di tutte le Nazionali ed abbiamo deciso di contattare alcuni tecnici. Così ho parlato con Ventura, Montella e Gasperini. In Federcalcio ho parlato con Tavecchio e gli ho detto le mie impressioni. Lui mi ha chiesto chi scegliere ma io gli risposi che toccava a lui farlo. Alla fine ha scelto Ventura perché secondo lui esperto e saggio”.
E DI SEGUITO…
“Ho firmato un precontratto con Tavecchio per diventare direttore tecnico ma, un anno prima di questo incontro, Tavecchio – ripeto, Tavecchio – aveva sottoscritto una norma secondo la quale chi aveva un parente procuratore di calciatori non poteva assumere l’incarico di dirigente tecnico in Federcalcio. Mio figlio, come sapete, è procuratore e quindi non si poteva fare. Ma quello che mi chiedo è come sia possibile che Tavecchio che aveva firmato quella norma non se ne fosse ricordato quando mi aveva contattato. Così il giorno precedente alla presentazione mia e di Ventura il mio incarico è svanito per regolamento. Dopo, non ho più sentito Tavecchio. Né Uva. Né altri in Federcalcio. Ora sono qui in Cina, con un contratto che scade nel 2019 e sono contento di restarci“.
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