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Cristiano Sandri: “Un grande grazie alla Curva. Almeno un minuto potevano concedercelo”

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Intervenuto ai microfoni de “La voce della Nord”  Cristiano Sandri è tornato a parlare dei motivi per i quali sabato prima del derby è stato negato a lui e alla sua famiglia di raggiungere la Curva Nord. Settore nel quale è stata esposta dai tifosi della Lazio una enorme coreografia raffigurante Gabriele, il tifoso scomparso prematuramente per mano dell’agente Spaccarotella.

Queste le parole di Cristiano Sandri“In realtà già il giorno prima con Peruzzi e Totti era iniziato questo derby dedicato a Gabriele. Ha voluto partecipare anche mia madre, nonostante una condizione fisica non perfetta. Noi ci siamo presentati allo stadio con il pensiero di poter ringraziare la Curva da vicino. In realtà già appena arrivati allo stadio abbiamo iniziato a ricevere comunicazioni contrastanti salvo poi aver saputo, nel momento della scenografia, che non avremmo potuto superare la seconda panchina. Abbiamo chiesto spiegazioni, ci è stato comunicato che il tutto dipendeva da ragioni di ordine pubblico. Siamo arrivati laddove c’è stato consentito. Siamo tornati indietro con mia mamma che non era in buone in condizioni. Lei era venuta allo stadio non certo per vedersi la partita ma per assistere alla scenografia dedicata a Gabriele. A quel punto abbiamo deciso di lasciare lo stadio. Era un momento bellissimo, tutto lo stadio aveva dedicato un tributo a Gabriele, un minuto sotto la Nord poteva, secondo me, esserci concesso. Peccato. E’ stata, comunque, una bellissima dimostrazione di civiltà e maturità da parte dei ragazzi della Curva. Così come è avvenuto in occasione del triste anniversario della scomparsa di Gabriele“.

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