Dalla sala stampa di Trigoria, alla vigilia del derby della Capitale tra Roma e Lazio è intervenuto il tecnico giallorosso Eusebio di Francesco per la consueta conferenza stampa.
Di nuovo il campionato, si torna col derby. Da giocatore ne ha vissuti tanti, come lo vivranno i tre nazionali italiani?
- Dal punto di vista fisico come stanno i nazionali e quelli che hanno svolto lavori personalizzati?
- Domani sarà un evento mondiale, ci sarà il grande pubblico. Un messaggio per chi andrà allo stadio?
- Cosa cambia da un punto di vista emotivo nella preparazione della partita?
- Cosa bisogna temere della Lazio?
- Kolarov è il grande ex della partita. Come l’ha visto?
- Derby d’alta classifica: quanto inciderà sulle prospettive del campionato?
- Due mesi e mezzo senza Schick, cosa lamenta ancora?
- L’eliminazione dell’Italia inciderà sull’umore dei giocatori in campo, anche della Lazio? Ha un’idea per riformare il calcio italiano?
- Va bene non perdere?
- Quest’anno ha sempre schierato i giocatori al 100%. Nainggolan può esserlo oppure il derby è una partita tale che si può giocare anche all’80%?
“Due di loro sono anche romani, quindi mi auguro che possa essere un motivo in più per rifarsi, mettendo in campo tutta la rabbia e l’orgoglio che li ha sempre contraddistinti”.
Dal punto di vista fisico come stanno i nazionali e quelli che hanno svolto lavori personalizzati?
“Al rientro c’è sempre qualche problemino, ma le condizioni sono buone. Abbiamo lavorato tutti insieme soltanto ieri, nell’insieme sono contento. Nainggolan tra oggi e domani decideremo se sarà disponibile per il derby, Schick non sarà convocato perché sta svolgendo un percorso individuale che sta migliorando. Finché non sta bene con me non si allenerà: dobbiamo evitare ricadute”.
Domani sarà un evento mondiale, ci sarà il grande pubblico. Un messaggio per chi andrà allo stadio?
“Penso che lo sport debba unire e non dividere, che sia un derby o meno. Mi auguro che vinca la Roma ovviamente. Pochi giorni fa mi ha colpito l’affetto che c’è stato per l’anniversario della morte di Gabriele Sandri, che ha coinvolto anche altre tifoserie, e per me questo è sport. Quindi spero che domani sia una festa di sport, di civiltà e che vinca la Roma”.
Cosa cambia da un punto di vista emotivo nella preparazione della partita?
“Cambia perché non è mai una partita come le altre, specialmente per me che la vivrò da allenatore. Perché il calciatore può mettere in campo tutta la rabbia che ha. Sarà un derby bellissimo e sono contento di potermela giocare, siamo due squadre che stanno vivendo un ottimo momento di forma e di classifica”.
Cosa bisogna temere della Lazio?
“Hanno molti punti, sanno creare difficoltà a tutti. Hanno qualità, sanno ripartire velocemente e in verticale, in particolare Immobile che attacca benissimo la profondità. Si è visto anche con la Svezia. Ne dovremo tenere conto, è il giocatore più pericoloso di quella squadra”.
Kolarov è il grande ex della partita. Come l’ha visto?
“E’ tranquillo, l’altro giorno ha scherzato con me sul sentire la pressione. Ha una grande personalità e affronterà la partita nel modo giusto”.
Derby d’alta classifica: quanto inciderà sulle prospettive del campionato?
“Inciderà, ma la tolgo dalla classifica, perché una partita unica, diversa. Ci potrebbe il la per proseguire il nostro percorso. Giocheremo per i tre punti, tenendo conto del livello tattico della Lazio che è alto e dobbiamo stare attenti. Non ci snatureremo”.
Due mesi e mezzo senza Schick, cosa lamenta ancora?
“Non lamenta dolore, perché è in crescita. Lui ha una fibrosi muscolare da sistemare, quindi deve essere al top per evitare eventuali ricadute. In modo da poter lavorare subito in campo senza dover aspettare ulteriormente. Non tutti i calciatori recuperano allo stesso modo, io ho chiesto sia ai dottori che al ragazzo di darmelo solo quando sia veramente al top. Si sta allenando, ha fatto anche qualcosa con il gruppo a livello fisico. Però deve essere in una condizione ottimale”.
L’eliminazione dell’Italia inciderà sull’umore dei giocatori in campo, anche della Lazio? Ha un’idea per riformare il calcio italiano?
“Io partirei dalle seconde squadre, in modo da eliminare l’alibi dei troppi stranieri. Per avvicinarli dal punto di vista fisico e caratteriale di una prima squadra, il processo può passare per la seconda squadra, senza aver bisogno di fare prestiti dappertutto. Il bello del calcio è che la partita dopo permette di potersi rifare, quindi mi auguro che l’Italia sappia rialzarsi ancora”.
Va bene non perdere?
“Non mi piace partire così, non direi mai una cosa del genere alla squadra. Anche per avere sempre un atteggiamento aggressivo. Il mio modo di fare calcio non lo cambierò nemmeno in questa partita. A Londra eravamo andati per vincere, invece abbiamo pareggiato. Quando si dà una mentalità poi si può tenere in ogni situazione”.
Quest’anno ha sempre schierato i giocatori al 100%. Nainggolan può esserlo oppure il derby è una partita tale che si può giocare anche all’80%?
“Sì, è un giocatore importante che può essere utile all’80%, ma penso di schierarlo perché dovrebbe essere al 90% della condizioni. Spero mi dia le risposte giuste perché vorrei farlo giocare”.
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