Il giornalista Rai Stefano Bizzotto è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione Laziali On Air. Argomento del giorno la disfatta della Nazionale Italiana, esclusa dai prossimi Mondiali di Russia per mano della Svezia. Poi a ruota libera su Lazio, derby e Serie A.
Oggi è il day after di una catastrofe sportiva: da addetto ai lavori ma anche da appassionato di calcio, quali sono i motivi che hanno portato all’esclusione dell’Italia nei Mondiali?
“Innanzitutto il pessimo rendimento dell’Italia nei precedenti Mondiali che ci ha fatto scivolare fuori dalle teste di serie, il che ha fatto trovare nel sorteggio alla squadra di Ventura la squadra più forte assieme alla Germania. Chiaramente con un altro sorteggio avremmo potuto superare l’ostacolo. Poi una partita d’andata giocata malissimo e un pizzico di sfortuna hanno completato l’opera. La situazione poteva essere però senz’altro prevenuta”.
Da chi potrà essere sostituito Ventura?
“Sicuramente Ventura se ne andrà. L’ha fatto Prandelli dopo un’eliminazione al primo turno… Ventura era un ct con troppa poca esperienza internazionale. Bisogna trovare un profilo come Ancelotti, Conte, Mancini o lo stesso Allegri che sono abituati a misurarsi a certi livelli. I risultati di Conte all’Europeo, con Sturaro e Giaccherini a centrocampo e Pellé ed Eder in avanti, dimostrano come quella strada andasse battuta con maggiore convinzione, perché il ct aveva saputo tirar fuori il meglio da quella squadra”.
E’ ora di cambiare la struttura del nostro calcio?
“Va detto soprattutto ai presidenti, che investono milioni sul nostro calcio e vogliono vedere subito i risultati. Rifondare i settori giovanili interessa poco a chi ha l’interesse, soprattutto economico, di vincere subito”.
Dopo l’addio di Buffon alla Nazionale, ci troviamo di fronte a un ciclo generazionale non all’altezza…
“Prendendo ad esempio l’Inghilterra, che ha il sistema-calcio migliore a livello di campionato ma non riesce a combinare nulla con la Nazionale, è evidente come determinate realtà abbiano privilegiato i club in tutto e per tutto”.
Sulla Lazio, qual è l’impressione sulla squadra di Inzaghi?
“La Lazio è una squadra che sta sfiorando la perfezione. Sta facendo un campionato straordinario senza Felipe Anderson e quasi senza Nani, per ora. Immobile in questo momento è il miglior attaccante italiano. Resta il rimpianto che con gli azzurri non si sia espresso a certi livelli in queste partite decisive. La Lazio in questo momento è comunque una realtà di primo piano del calcio italiano, facendo bene in Europa potrebbe anche rappresentare una chiave di riscatto per il calcio italiano”.
Sulle individualità biancazzurra
“C’è una dorsale importante, con De Vrij in difesa, Lucas Leiva a centrocampo, Milinkovic-Savic sulla trequarti e Immobile in attacco, citerei questi quattro nomi”.
Chi può sentirsi favorita per il campionato?
“In questo momento è impossibile dirlo, quando si arriverà alla fase ad eliminazione diretta delle Coppe Europee si potrà capire di più in questo senso. L’Inter non facendo le coppe europee potrebbe diventare l’outsider stagionale, egoisticamente sogno un campionato aperto con cinque squadre ancora in grado di vincerlo in occasione dell’ultima giornata”.
Che derby sarà quello di sabato?
“Bisognerà capire come torneranno i giocatori dai vari impegni con le Nazionali. Entrambe le squadre arrivano bene a livello di forma, sarà la prima partita che si giocherà in Italia dopo la disfatta della Nazionale, per certi versi può essere considerata la partita 1… dell’anno 0”.
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