Alla vigilia del derby Roma-Lazio la nostra redazione ha intervistato Andrea Agostinelli, ex biancoceleste e attualmente noto giornalista sportivo di Mediaset Premium. Ecco le sue dichiarazioni.
Ciao Agostinelli, che partita sarà Roma-Lazio? “(…risatina) E’ una delle poche volte in cui sento anche dal mondo esterno che non ci sono favoriti per questa partita. Pur essendo Roma-Lazio non è favorita la Roma come le altre volte. Questo perché la Lazio ha scavalcato tante difficoltà arrivando a giocarsi le partite alla pari con chiunque. Non per modo di dire ma proprio sul campo. Quindi non credo che farebbe scalpore se i biancocelesti dovessero aggiudicarsi questo derby, cosa invece accaduta in altre occasioni”.
Quest’anno la Lazio può essere considerata leggermente superiore alla compagine giallorossa? “Guarda, credo di sì. Soprattutto nei primi undici se non è superiore, di sicuro non è inferiore alla rivale. La Lazio ha lavorato molto bene in sede di campagna acquisti. Igli Tare ha fatto un lavoro straordinario e adesso sta raccogliendo i frutti”.
Analizzando reparto per reparto, si sa che le partite si vincono a centrocampo. Nainggolan è in forte dubbio e questo di sicuro toglie qualcosa alla linea mediana della Roma. “Sì certo. Nainggolan è un giocatore molto importante e che quest’anno gioca più come centrocampista. Nella Roma di Spalletti giocava più dietro alla punta ed era più determinante. Questo comunque non toglie nulla al valore del giocatore che rimane sempre un grande atleta”.
Chi può essere l’uomo decisivo per la Lazio? “Immobile. L’attaccante ha sempre dimostrato di essere decisivo. Ovviamente anche lo stesso Luis Alberto che ha ‘scalato montagne’ e che adesso è uno dei centrocampisti più forti del nostro campionato”.
La Lazio ha due risultati su tre? “Certo ma non credere. Anche la Roma ha due risultati su tre. Questa è la differenza di questo derby. Come ce li ha la Lazio due risultati su tre, ce l’ha anche la Roma. Questo per farti capire il valore della Lazio di quest’anno. Non credo che Di Francesco butti un pareggio, assolutamente”.
Grattiamoci e tocchiamo ferro, ma con una vittoria che potrebbe succedere nel mondo Lazio? “E che potrebbe succedere. Io ho detto sempre che voglio aspettare la fine del girone d’andata. Aspetto prima di vedere cosa farà la Lazio in questi due scontri diretti: il primo sabato e poi l’Inter a Milano alla fine di dicembre. Vediamo un attimo. Non metto limiti a questa squadra. Io quest’estate dicevo che la formazione di Inzaghi doveva lottare per un posto in Europa League, poi i giocatori in campo mi hanno fatto ricredere e per me adesso i biancocelesti sono da primi quattro posti. Tanto non fa differenza secondo, terzo o quarto posto (dalla prossima stagione tutte accederanno direttamente alla fase ai gironi ndr). Aspetterò la fine del girone d’andata per essere ancora più preciso”.
Capitolo nazionale? “Globalmente abbiamo un po’ sopravvalutato i nostri giovani e anche altri più esperti. E’ vero anche che il nostro commissario tecnico ha fatto una fatica enorme a scegliere su una base di quaranta giocatori. Questa non è una giustificazione né un alibi, abbiamo deluso assolutamente e credo che comunque il primo reparto da rinforzare sia il centrocampo. Lì è il primo problema. Davanti siamo messi bene, come dietro, sperando in un’accelerata di Caldara, Romagnoli e Rugani. In mezzo al campo abbiamo bisogno di un Verratti che dimostri finalmente il suo grande valore, e cercare soluzioni ancora migliori di quelle attuali”.
Chi vedresti bene come nuovo CT? “Guarda, i nomi che sono circolati sono tutti ottimi. Ovviamente Carlo Ancellotti è un mister non solo bravo, ma anche dotato di un grande carisma che potrebbe mettere d’accordo tutti”.
Ciao Andrea. Grazie e Forza Lazio. “Ciao, sempre”.
Davide Sperati
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