Sensini a Radio Incontro Olympia: “Sono cambiati 3 allenatori in un anno, ora conta solo vincere per andare al Mondiale”
Nestor Sensini, ex difensore di Parma, Lazio e Udinese ha parlato questa mattina a Radio Incontro Olympia. Il primo capitolo sollevato da Sensini riguarda la sua Argentina. “Contro il Perù giovedì sarà una finale. Bisogna assolutamente vincere in modo da affrontare con leggerezza la sfida con l’Ecuador. Dal 2016 a oggi sono cambiati 3 allenatori. Evidentemente Bausa non ha raggiunto quegli obiettivi che la federazione si era prefissata. Dopotutto l’Argentina non può rischiare di non andare al Mondiale, ma in questo momento, anche con Sampaoli la situazione è molto delicata”.
Sensini è poi intervenuto a proposito della mancata convocazione di Higuain. “Higuain è un campione, anche con qualche acciacco di troppo ha dimostrato di poter essere decisivo. Io gli avrei dato una chance, anche se condivido l’idea del tecnico di puntare sui giovani e di portare in nazionale giocatori di spessore ma storicamente messi da parte, Papu Gomez su tutti. Credo che potrà dare il suo contributo”. Sensini ha poi speso alcune parole sul connazionale Marcelo Bielsa, attuale tecnico del Lille e a un passo dalla panchina laziale al termine della stagione 2015/2016. “Era partito bene, la squadra lo seguiva, poi dopo 3 sconfitte consecutive qualcosa si è rotto. L’ho visto reagire male alle domande della stampa. Tuttavia è un grande allenatore, il campionato è ancora lungo”.
Quindi il discorso si è soffermato sul campionato italiano e nella fattispecie sulla prossima sfida di campionato tra Juventus e Lazio. Sensini ha poi speso parole su un altro connazionale, Paulo Dybala. “Sarà una partita combattuta tra due delle migliori squadre del campionato. Speriamo sia una bella partita all’insegna dello spettacolo. Inzaghi mi ha sorpreso in modo positivo, la squadra propone un bel gioco e vince le partite con estremo merito. Dybala è un giocatore sopra la media, credo che il paragone con Messi sia un po’ azzardato ma si tratta di un giocatore importante. Deve crescere tanto ma è già un campione. La Juve e l’Argentina hanno bisogno di lui”. “ Non esiste un giocatore più importante di un altro — ha poi concluso tornando sulla Lazio— la squadra gira e il punto forte è proprio la collettività”.
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